È stato proclamato come uno dei ponti più belli d’Italia: collega due bellissimi borghi in provincia di Catania | Chi ci passa tutti i giorni è fortunatissimo

Ponte dei Saraceni (foto visitcatania) - teleone.it
Un gioiello, in mezzo a scorci indimenticabili di natura e “segreti”: ecco il Ponte da visitare.
La Sicilia orientale è un mosaico di meraviglie che spaziano dal mare cristallino alle colline di pietra lavica che raccontano storie antiche. In particolare, la zona del Catanese nasconde veri e propri tesori segreti, spesso ignorati dal turismo di massa, ma capaci di sorprendere chiunque ami l’arte, la natura e la storia. I paesi alle pendici dell’Etna custodiscono scorci indimenticabili, dove la pietra scura vulcanica è protagonista assoluta dell’architettura tradizionale.
Molti dei borghi e delle costruzioni presenti in questa parte dell’isola sono stati eretti con materiali lavici, conferendo agli edifici una tonalità che varia dal grigio profondo al nero lucente. Questi colori, tipici della pietra basaltica, raccontano la vicinanza al vulcano e il rapporto millenario tra uomo e natura. Il paesaggio etneo è un connubio perfetto tra elementi naturali e architetture storiche, e ogni angolo cela una storia.
Tra le valli, le colline e i canyon scavati nei secoli dalle colate laviche, si trovano canyon spettacolari come le Forre laviche del Simeto, dove la natura ha scolpito vere e proprie opere d’arte. Queste gole, alte fino a 15 metri, sono attraversate dal fiume Simeto che, con la sua forza erosiva, ha plasmato una delle aree naturalistiche più affascinanti della Sicilia, oggi riconosciuta come Sito di Interesse Comunitario.
Proprio in questo contesto, tra rocce scolpite dal fuoco e dall’acqua, sorge un ponte che è molto più di un semplice collegamento: il celebre Ponte dei Saraceni. Quest’opera racconta secoli di storia, dominazioni e cultura, ed è oggi uno dei simboli più suggestivi dell’entroterra catanese.
Il fascino millenario del Ponte dei Saraceni
Il Ponte dei Saraceni è senza ombra di dubbio una delle più affascinanti opere civili del Medioevo siciliano. Costruito su solide basi romane e ricostruito successivamente in epoca araba e normanna, ha resistito per oltre mille anni alle piene impetuose del fiume Simeto. Originariamente parte di una “via frumentaria” romana, il ponte serviva per il trasporto di grano verso i porti ionici della Sicilia. La sua funzione era strategica per i commerci tra le zone interne e la costa.
Durante la dominazione islamica, la struttura venne rinnovata secondo i canoni dell’architettura araba: archi acuti, alternanza di pietre chiare e scure, giochi di luce e colore. In epoca normanna, il ponte era parte di un importante asse viario che collegava la città di Troina, prima capitale normanna, a Catania. Ogni civiltà ha lasciato la propria impronta su questa struttura, che oggi rappresenta un vero e proprio ponte nel tempo. Sotto il ponte, il fiume Simeto dà vita a uno spettacolo naturale: cascate, rapide e gole laviche creano un paesaggio mozzafiato. La zona è chiamata “Salto del Pecoraio“, in ricordo di una leggenda secondo cui un pastore innamorato saltava da una sponda all’altra per incontrare la sua amata. Poco distante si trova il Mendolito, dove sorgeva un’antica città ellenica con una cinta muraria e una porta monumentale recentemente riportate alla luce.

Un sito tra natura, leggende e archeologia
I ritrovamenti archeologici nella zona fanno pensare che, già in età neolitica, esistesse qui un passaggio sul Simeto, forse una passerella in legno per facilitare gli scambi tra le città del territorio. La successiva costruzione romana in pietra segnò la nascita di un collegamento stabile, che sopravvisse fino al terremoto del 1693. Quest’ultimo causò il crollo di alcune arcate, poi restaurate nel XVIII secolo.
Ma andiamo ai “luoghi”: il Ponte dei Saraceni si trova nel territorio di Adrano e collega il comune con quello di Centuripe. È facilmente raggiungibile in auto da Catania o da Paternò, con un breve percorso a piedi per arrivare al sito. Una passeggiata tra natura, storia e mito che regala una vista mozzafiato e un tuffo nel passato della Sicilia. L’area è anche un paradiso per gli amanti del trekking, della fotografia e delle escursioni naturalistiche. Il ponte, con la sua arcata gotica centrale ancora intatta, è oggi uno dei simboli più fotogenici dell’isola, incastonato tra le rocce laviche dell’Etna e le acque turbolente del Simeto.