Celebrazioni 25 aprile (foto sky
80esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo vedrà manifestazioni in tutte le città siciliane. A Palermo, Catania il maggior numero di iniziative. Ecco il programma del 25 aprile nelle tre grandi città siciliane.
A Palermo la cerimonia istituzionale è al parco Piersanti Mattarella, con il corteo che percorrerà la via Libertà, con gli interventi sulla scalinata del Teatro Massimo. La cerimonia con le autorità civili e militari si terrà alle ore 9. Alle 9.30 la deposizione delle corone di alloro e dei fiori alla lapide dei caduti di Cefalonia e al cippo in memoria di Pompeo Colajanni, il comandante Barbato che contribuì alla liberazione della città di Torino dai nazifascisti. Alle 10.15 partirà il corteo che percorrerà via Libertà e via Ruggero Settimo, con arrivo previsto alle ore 11.15 in piazza Verdi. Dinanzi alla scalinata del Teatro Massimo si esibirà la Corale san Sebastiano della polizia municipale di Palermo, diretta dalla maestra Serafina Mandovalli. Concluderanno la manifestazione gli interventi di Armando Sorrentino, vice presidente vicario dell’Anpi, Bijou Nzirirane, segretaria Cgil Palermo, Fausto Melluso, presidente Arci Palermo, Ida La Porta, del presidio Donne per la pace e Karim El Sadi, in rappresentanza della comunità palestinese.
“Ad ottant’anni di distanza da un incubo che ha investito il mondo e le vite di tutti e tutte, ci ritroviamo ancora a dover difendere la democrazia, la pace, la libertà, la solidarietà e la tutela dei diritti umani da tutti quei governi che praticano politiche sempre più disumane”. Lo dicono gli attivisti di Gammazita che rendono note le iniziative per la festa della Liberazione a Catania. Alle 9.30 con raduno in Piazza Palestro (Fortino) il corteo cittadino Antifascista con Anpi Catania. Alle 9.45, deposizione della corona di alloro dell’Anpi per ricordare il contributo dei partigiani catanesi caduti nella lotta al nazifascismo insieme a una rappresentanza dell’amministrazione del Comune.
Al termine del corteo l’appuntamento è in Piazza Federico di Svevia 90-94 per il pranzo. Alle 15.30 «La liberazione spiegata ai bambini e alle bambine» la lettura e il laboratorio creativo a cura di Sere Nacchera, attivista dell’associazione Gammazita perché la cultura della pace, l’antifascismo, la democrazia, la libertà, la solidarietà e la tutela dei diritti umani sono valori che vanno coltivati sin da piccolissimi. Alle 16.30 invece è l’ora delle «Letture Partigiane» un breve reading curato da lettori e lettrici. Alle 17 si fa spazio al teatro con «Emozioni immobiliari», lo spettacolo di Valentina Conti e Matteo Paino, produzione Officine teatrali il Pazzo e la Luna per riflettere sulla condizione abitativa attuale e sulla società contemporanea. Si conclude la giornata con il tradizionale Concertone al Tramonto, dalle 18.30 sul palco libero e resistente 2025 prima i Giama and the Soldiers of peace, celebre reggae band siciliana, e a seguire il live set del polistrumentista napoletano Sergio Dileo, in arte KandiraKi, un live intriso di suoni e sapori orientali, nordafricani, balcanici che attraversano culture millenarie per raccontarci un mondo senza confini. «Con lo slogan «Vivo. Sono partigian» vogliamo ricordare, e purtroppo ce n’è un gran bisogno, che l’antifascismo non è una retorica del passato ma il fondamento delle battaglie di oggi, una pratica politica viva. La nostra storia è antifascista. Il nostro attivismo è antifascista. L’Italia è una repubblica antifascista» concludono gli attivisti di Gammazita.
Non ci sarà nel pomeriggio e nella serata del 25 aprile il concerto previsto dall’Anpi a Messina, e che sarebbe stato ospitato al parco Horcynus Orca, ma, grazie alla generosa disponibilità dell’associazione culturale Arb presieduta da Davide Liotta, non sarà una mezza giornata di silenzio. Dalle 17 nello Spazio Lilla prenderà il via una iniziativa su come «Leggere la Resistenza». Nella sede dell’Arb si alterneranno poesia e brani di letteratura, filmati e testimonianze. Il microfono resterà acceso per chiunque voglia portare una testimonianza, un pensiero, una riflessione.
Lo rende noto l’Anpi di Messina sottolineando che «non c’era assolutamente bisogno dell’invito governativo alla sobrietà: l’80° anniversario della Liberazione cade in un momento di vera afflizione per credenti e non credenti, per laici e per religiosi, per aver perduto un reale amico della pace, della lotta alle diseguaglianze, della vita del pianeta e di tutti gli esseri viventi».
«Nel passato non tutto è definitivamente compiuto – afferma l’Anpi di Messina – nel passato di ottant’anni fa e in quello fino all’inizio di questa settimana ci sono potenzialità in quello che fu pensato e fatto, spesso con dolore e sacrificio, ma anche con fresca creatività, però non interamente attuato. Questo vale, ad esempio, per la Costituzione nata dalla Resistenza e dalla Liberazione. Allora nel passato, nelle storie di chi ci ha preceduto, occorre ancora una volta gettare uno sguardo profondo per tornare in possesso del nostro futuro».
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