Banca, i correntisti si sono svegliati con una mazzata micidiale: ti hanno tolto soldi e neanche te l’hanno comunicato | Controlla subito

soldi (pexels) - teleone.it
Qualcosa di inaspettato, a volte, può accadere anche con banche storiche ed affidabili.
In un’epoca in cui la fiducia nel sistema bancario è messa a dura prova da inflazione, incertezze economiche e politiche monetarie restrittive, disporre di banche trasparenti e solide è diventato un bisogno assolutamente essenziale per famiglie e piccoli risparmiatori. I conti correnti restano il mezzo più usato per conservare denaro, ricevere stipendi e pagare bollette, ma oggi mantenere un conto può costare molto di più rispetto al passato.
Molti istituti bancari, infatti, stanno aggiornando i costi di gestione, applicando aumenti dei canoni mensili o annuali per coprire le spese legate all’erogazione dei servizi. A fronte di questo, però, alcune banche continuano a offrire canoni azzerati o sconti legati alla domiciliazione delle utenze o all’utilizzo di servizi digitali.
La contraddizione è evidente: da una parte si promuove l’inclusione finanziaria, dall’altra si rischia di penalizzare proprio quelle fasce di clientela più fragili, che cercano di risparmiare anche pochi euro al mese. Ma perché le banche sono spinte ad aumentare i costi? Il nodo centrale resta l’aumento generalizzato dei prezzi, che continua a incidere anche sui bilanci degli istituti finanziari. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce il recente annuncio di una banca storica ed affidabile, che ha comunicato un’imminente variazione al rialzo del canone annuo dei propri conti correnti. Una scelta che, come scommettiamo, ha già fatto discutere e che coinvolgerà migliaia di correntisti.
L’annuncio arriva all’improvviso: il canone sale (prestissimo)
La comunicazione ufficiale è arrivata tramite una lettera firmata dal direttore generale Lorenzo Bassani e riportata anche dall’agenzia Radiocor. Mediobanca Premier ha annunciato una modifica unilaterale dei contratti, che comporterà un aumento del canone a partire dal 1° luglio. La motivazione? I costi sempre più alti sostenuti dalla banca per offrire i propri servizi ai clienti, in un contesto economico ancora fortemente condizionato dall’inflazione.
“Negli ultimi anni le condizioni di mercato sono cambiate radicalmente, anche a causa di fattori eccezionali come l’inflazione, che ha determinato un disequilibrio economico tra i costi effettivi per la banca e le condizioni contrattuali offerte ai clienti”, si legge nella missiva. L’inflazione, infatti, ha inciso in modo rilevante su beni e servizi, causando un’impennata dei prezzi che ora si riflette anche nella gestione dei conti correnti.

Il contesto generale e le scelte “strategiche”
Mediobanca Premier ha voluto sottolineare, come riporta money.it come l’inflazione sia un fenomeno straordinario e imprevedibile, esploso a livello globale dopo la guerra in Ucraina e fronteggiato dalle banche centrali con continui aumenti dei tassi d’interesse. Proprio per questo la banca ha avviato un’analisi interna per valutare le voci di spesa più influenzate dal rincaro generale, arrivando alla decisione di modificare i contratti in essere. La banca – che fa parte, come ricordiamo, del gruppo MPS-Monte dei Paschi di Siena – ha rassicurato la clientela spiegando che resteranno comunque attive tutte le agevolazioni previste per i clienti fidelizzati, nonché per chi utilizza i servizi accessori collegati ai conti correnti. L’obiettivo dichiarato è quello di riportare equilibrio tra costi operativi e tariffe applicate, cercando allo stesso tempo di non penalizzare i clienti più fedeli.
Va poi segnalato che Mediobanca Premier è il nuovo nome di CheBanca!, e che dal 15 gennaio 2024 rappresenta ufficialmente la banca del gruppo Mediobanca dedicata alla gestione del risparmio familiare. Una trasformazione di brand e di strategia che mira a consolidare il posizionamento nel segmento retail. In questo scenario , i correntisti si trovano dunque ancora una volta a dover scegliere tra rimanere con la propria banca storica o valutare alternative più economiche. Il mercato, infatti, propone offerte concorrenziali, anche da parte di banche digitali, che puntano su canoni azzerati e servizi innovativi.