“Siamo alla ricerca disperata”: questo lavoro non lo vuole fare più nessuno eppure pagano tantissimo | Indetto il super concorso pubblico

concorso pubblico (italpress) - teleone.it

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Certamente da valutare una nuova grande opportunità di lavoro, con un bando per 47 incarichi.

Di vera e propria “emergenza”, in questo caso, si tratta. Tanto che le Autorità hanno annunciato l’indizione di un nuovo concorso pubblico, che ha l’obiettivo di coprire i numerosi posti rimasti vacanti. E tutto ciò avviene nonostante il fatto che la qualità della vita nel posto di cui parleremo sia elevata, così come anche le retribuzioni che verrebbero offerte.

Un’altra dimostrazione, dunque, che il sistema sanitario italiano è in crisi. Anche nelle zone o nelle aree più virtuose, come nel caso specifico il Trentino, interi territori sono a rischio di rimanere privi di assistenza medica di base. E a rischio, così, di conseguenza è anche la salute pubblica.

La figura del medico di famiglia è da sempre un punto di riferimento fondamentale per la salute dei cittadini. Non si tratta solo di un professionista sanitario, ma di una presenza costante e rassicurante sul territorio, capace di garantire cure, diagnosi precoci e assistenza continua. Negli ultimi anni, tuttavia, si assiste a un preoccupante calo di medici disposti a ricoprire questi incarichi, in particolare nelle zone più periferiche o montane.

Il caso di cui ci occupiamo, uno dei più emblematici, è quello del Trentino-Alto Adige. Qui le Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) faticano sempre più a trovare candidati disposti a coprire i posti vacanti. Si arriva a offrire compensi tra i più alti in Italia, con incentivi e agevolazioni, ma ciò non basta: il numero di medici disponibili continua a diminuire. Il problema si aggrava perché le carenze si registrano proprio in quei territori dove la presenza di un medico è essenziale, anche per la difficoltà di raggiungere velocemente un ospedale

Adesso arriva un atteso bando: ecco i dettagli

La situazione del Trentino non è isolata. In tutta Italia, specialmente nel Sud e nelle aree interne, si fatica a reperire medici disposti a lavorare come professionisti di medicina generale. Le cause sono molteplici, e nel frattempo Regioni e ASP cercano soluzioni. Una fra queste è certamente quella che vede l’Azienda provinciale per i servizi sanitari (APSS) di Trento pubblicare un bando molto atteso, che apre le porte a 47 medici di famiglia per coprire zone carenti su tutto il territorio provinciale.

Il bando è frutto di una collaborazione con l’Assessorato alla salute e le organizzazioni sindacali e intende rispondere alle esigenze di prossimità assistenziale nelle aree urbane, montane e periferiche del Trentino. L’Accordo Collettivo Nazionale in vigore ha reso possibile la costruzione di un quadro giuridico aggiornato, introducendo il “Ruolo Unico” a partire dal 2025. Questo passaggio, che ha sollevato alcune perplessità in altre regioni, è stato in Trentino affrontato con attenzione. L’obiettivo è garantire la continuità assistenziale e valorizzare una professione oggi più che mai centrale per il benessere della popolazione. Le candidature sono aperte fino al 6 maggio 2025 e il bando è pubblicato sul sito ufficiale dell’APSS e sul BUR (Bollettino Ufficiale della Regione). Possono partecipare i medici già titolari in altre regioni, i presenti in graduatoria provinciale, chi ha conseguito il diploma in Medicina Generale dopo il 31 gennaio 2024 e i corsisti attualmente in formazione nella provincia autonoma di Trento.

Lavoro contratto (pexels) - Teleone.it
Lavoro contratto (pexels) – Teleone.it

Le retribuzioni e le sedi da coprire

Una parte essenziale del bando riguarda la tutela dei nuovi assunti: sarà loro garantita una retribuzione dignitosa anche in caso di numero ridotto di assistiti iniziali, con un sistema integrato che prevede attività orarie supplementari (ex guardia medica), oltre all’inserimento nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), strutture di collaborazione tra medici sul territorio. Il bando APSS parla nel dettaglio dei territori dove si registra il maggiore bisogno. Le zone carenti includono Trento e Valle dei Laghi con 10 incarichi, l’area Rotaliana Paganella e Cembra con 4 posti, la Val di Non con 4 incarichi, Alta e Bassa Valsugana con 10 posti totali, Primiero, Val di Fassa e Val di Fiemme con 4 incarichi complessivi.

Ulteriori assegnazioni sono previste nella zona della Vallagarina (6 incarichi tra Rovereto, Mori e Isera), Alto Garda e Ledro con 8 incarichi (Riva del Garda, Arco, Dro e Ledro), e infine le Giudicarie e la Rendena con un incarico a Tione di Trento. Una distribuzione studiata per assicurare la copertura su tutto il territorio, dalle città ai piccoli centri montani. L’APSS e la Provincia Autonoma di Trento stanno cercando di rendere la professione del medico di famiglia più attrattiva, anche dopo lo sfogo espresso di giovani medici in formazione. E il bando è stato, di conseguenza, formulato in maniera da offrire garanzie concrete: supporto nella ricerca degli ambulatori, possibilità di lavorare in gruppo con altri colleghi, riferimenti stabili nelle AFT, e condizioni favorevoli per le donne medico, che oggi costituiscono la maggioranza della forza lavoro nel settore sanitario. Le domande, come anticipato, si possono presentare fino al 6 maggio prossimo.