È lui il mare più pulito di tutta Italia: la Sardegna e la Sicilia possono solo stare a guardare | Uno SCACCO MATTO in piena regola

mare cristallino (foto eurekapalace.it) - teleone.it
Le sorprese sono sempre dietro l’angolo, quando si parla di un mare balneabile veramente cristallino in Italia. E no, non è in Sicilia, e neppure in Sardegna.
Quando si pensa al mare più bello d’Italia, l’immaginario collettivo corre subito verso due perle del Mediterraneo: Sardegna e Sicilia. Le immagini di spiagge paradisiache come Cala Mariolu, Cala Goloritzé o la Spiaggia dei Conigli a Lampedusa sono ormai iconiche.
Acque cristalline, sabbia fine e scenari mozzafiato: questi luoghi attirano ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo, pronti a tuffarsi in uno dei patrimoni naturali più invidiati a livello globale. Ma l’Italia non si ferma qui. Da nord a sud, lungo tutta la penisola, le località balneari offrono paesaggi marini meravigliosi.
In Toscana spiccano le spiagge di Cala Violina e la Feniglia, mentre in Puglia regnano incontrastate Torre dell’Orso, Punta Prosciutto e Baia dei Turchi. Il nostro Paese vanta oltre 7.000 chilometri di costa e numerose bandiere blu, segno dell’attenzione crescente verso la sostenibilità ambientale e la pulizia delle acque. Proprio su questi elementi si basa l’indagine del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), che ha diffuso i dati aggiornati sulla qualità delle acque di balneazione.
Ed ecco il dato che sorprende tutti: ben il 95,6% della costa italiana monitorata, ovvero 5.090 chilometri, è classificata come “eccellente”, la massima categoria prevista dalla normativa europea. Un risultato straordinario, che conferma quanto l’Italia sia un’eccellenza nel panorama balneare internazionale. E adesso entriamo nei dettagli dell’analisi, con numeri e curiosità sulle regioni più virtuose e sulle zone escluse dal monitoraggio ufficiale.
Ecco chi c’è al “top” per il quarto anno consecutivo
Passiamo, dunque, adesso a svelare i nomi ed anche le “sorprese” più gradite. La regione che brilla più di tutte, intanto, è la Puglia, che per il quarto anno consecutivo si conferma al primo posto in Italia per la qualità delle acque di balneazione. Su 882,8 chilometri di costa monitorati, ben 880 km sono risultati eccellenti: parliamo del 99,7% del totale. I pochi tratti non eccellenti rappresentano solo lo 0,3% del totale e comprendono la laguna di Lesina, alcuni punti di Molfetta e la spiaggia libera di Ginosa Marina. Nessuna zona è stata classificata come “scarsa”, confermando l’elevatissimo livello di pulizia lungo tutto il litorale pugliese.
Subito dietro la Puglia, al secondo posto troviamo il Friuli Venezia Giulia con il 99% di acque eccellenti. Un dato sorprendente se si pensa che questa regione ha un numero limitato di chilometri costieri rispetto alle altre. Al terzo posto c’è la Sardegna, che raggiunge il 98,4%, seguita a ruota dalla Toscana con il 98,2%. Questi numeri certificano la presenza di un mare pulito, sicuro e balneabile in quasi tutta Italia. Un motivo d’orgoglio e una leva turistica fondamentale per le regioni costiere, pronte ad accogliere milioni di bagnanti nella stagione estiva 2025.

Le grandi escluse: la Sicilia e le zone vietate
Nonostante la sua fama, la Sicilia non è inclusa nei dati diffusi dal SNPA. Questo perché la regione utilizza un proprio sistema sanitario per il monitoraggio delle acque, separato da quello nazionale. Ciò non significa che le sue acque siano meno pulite, ma semplicemente che i dati non sono direttamente confrontabili con quelli delle altre regioni. Inoltre, il report nazionale non prende in considerazione le aree in cui la balneazione è vietata permanentemente per motivi diversi: foci di fiumi, porti, zone militari e riserve naturali. Proprio per questo motivo, alcune zone con acque potenzialmente eccellenti non vengono analizzate né classificate ufficialmente. Ma non solo mare, nell’indagine: anche i laghi e fiumi italiani ottengono ottime valutazioni. Su 662 chilometri monitorati, 630 km risultano eccellenti (pari al 95,2%).
La Lombardia e la Provincia di Trento sono le regioni protagoniste in questo ambito, dimostrando che anche nell’entroterra si può fare un bagno in totale sicurezza. I dati evidenziano un impegno continuo nella tutela ambientale e nella qualità delle acque interne. Tuttavia, esistono anche piccole criticità: 20 km sono classificati come “buoni”, 6 km “sufficienti” e solo 1 km come “scarso”. L’Italia, dunque, può fregiarsi con orgoglio di avere alcune tra le migliori acque balneabili d’Europa. Patrimonio naturale da difendere e valorizzare, che rappresenta un volano fondamentale per il turismo sostenibile e la salute pubblica.