“Hai ancora tempo”: la Meloni mette a disposizione il Maxi Bonus per tutti | Quasi 2mila euro tondi tondi

Soldi "a pioggia" e risparmi - teleone.it
Una boccata d’ossigeno per chi ha già speso tanti soldi: ma servono alcuni requisiti.
Restaurare o rinnovare casa, si sa, oggi è un’impresa davvero difficile, soprattutto per tutti coloro che vogliono intervenire su immobili di proprietà senza avere a disposizione delle grandi risorse economiche. Negli ultimi anni il tema dei costi legati ai lavori edili ha assunto una rilevanza cruciale, rendendo sempre più complicato per le famiglie affrontare spese di ristrutturazione, rinnovo o riqualificazione degli immobili.
La crescente inflazione e l’aumento del prezzo delle materie prime, uniti alle difficoltà nell’accesso al credito, hanno purtroppo dovuto spingere molti italiani a rinunciare a interventi su case, balconi e giardini. A volte, anzi, si è dovuto dire di “no” nonostante alcune modifiche venissero espressamente richieste dal condominio, perché ritenute assolutamnte “necessarie”.
Per venire incontro a questa situazione, lo Stato ha lanciato diverse agevolazioni fiscali nel tempo. Alcune delle più conosciute sono state il Bonus Facciate, che avrebbe consentito di recuperare parte delle spese sostenute per rifare l’estetica degli edifici, e il Superbonus 110%, pensato per incentivare la riqualificazione energetica e antisismica delle abitazioni. Anche l’Ecobonus e il Sismabonus hanno avuto un impatto rilevante sul settore, sostenendo le famiglie nei lavori più complessi e strutturali.
Nonostante alcune di queste misure siano state ridimensionate o cancellate, nel 2025 è ancora possibile accedere a un’interessante agevolazione: il bonus verde, che consente una detrazione fino a 1.800 euro per interventi effettuati sulle aree verdi private. Andiamo a vedere nel dettaglio come funziona, chi ne ha diritto e quali interventi sono coperti.
Quando è stato introdotto, e come funziona il Bonus
Il bonus verde consiste in una detrazione del 36% su una spesa massima di 5.000 euro, per un risparmio massimo che, dunque, arriva quasi a 2000 euro. Per l’esattezza, si tratta di un “recupero” di ben 1.800 euro. La detrazione è suddivisa in 10 rate annuali di pari importo, pari a 180 euro l’anno. È applicabile esclusivamente agli immobili a uso abitativo e riguarda interventi sostenuti per sistemare aree verdi private come giardini, terrazze e balconi.
Tra i lavori ammessi rientrano la sistemazione delle aree scoperte, la realizzazione di giardini pensili, l’installazione di impianti di irrigazione o di pozzi, e la posa di fioriere fisse. Ciò che importa è che gli interventi siano permanenti e innovativi, e non semplicemente manutentivi. Sono esclusi dalla possibilità di ottenere il bonus, ad esempio l’acquisto di piante mobili o vasi non ancorati, o, ancora, determinati lavori che sono stati svolti in autonomia e, soprattutto, senza fattura. A beneficiare della detrazione sono i contribuenti che hanno sostenuto spese negli anni scorsi, dunque anche nel 2024, per sistemare aree verdi di proprietà.

Come ottenere anche nel 2025 il rimborso da 1800 euro
Per ottenere il rimborso Irpef è necessario inserire l’importo nella dichiarazione dei redditi 2025, nel quadro E del modello 730, con il codice 12. Le spese devono essere documentate da fatture e pagamenti tracciabili, e accompagnate da un’autocertificazione con l’importo totale. Per immobili con uso promiscuo, come quelli parzialmente adibiti a ufficio, la detrazione è ridotta al 50%, ovvero il 18% della spesa sostenuta. Niente bonus, invece, per immobili non abitativi come negozi o magazzini. Ogni singolo immobile abitativo può beneficiare della detrazione, rendendo cumulabili più richieste se si possiedono più proprietà. Il bonus verde non è una novità assoluta, ma è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 e prevede detrazioni distribuite su 10 anni. Ciò significa che nel 2025 continueranno a ricevere lo sconto Irpef anche coloro che hanno effettuato interventi negli anni precedenti.
Per chiarire al meglio la situazione, e facendo un esempio concreto, chi ha sistemato le zone verdi nel 2018 riceverà nel 2025 la settima rata della detrazione. Lo stesso vale per i lavori realizzati nel 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023. Un vantaggio che permette di diluire nel tempo l’investimento e beneficiare di un sostegno fiscale duraturo. Va, dunque, sottolineato che il bonus verde è accessibile solo per lavori effettuati nel 2024. Nonostante l’agevolazione non sia più in vigore nel 2025 per nuove spese, tuttavia, chi ha sostenuto i costi lo scorso anno potrà ancora accedere alla detrazione nella dichiarazione di quest’anno. Per ottenere lo “sconto”, dunque, è quindi fondamentale verificare di avere tutta la documentazione necessaria e procedere correttamente alla compilazione del modello 730.