Limite di velocità, ora si è abbassato ulteriormente: su queste strade devi viaggiare come una lumaca | È meglio andare a piedi

autovelox - foto (C) Teleone.it

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Una crescita preoccupante negli incidenti mortali in Italia: ecco nuovi limiti.

Secondo i dati provvisori dell’Istat, nel solo 2024 si è registrato un incremento degli incidenti del 7,8% rispetto all’anno precedente. Un dato allarmante, soprattutto se si considerano le vittime: più di 3.000 persone hanno perso la vita sulle strade italiane, un numero che continua a mettere sotto pressione le autorità e a sollevare interrogativi su cosa si possa fare per migliorare la sicurezza stradale. Ma purtroppo, aggiungeremmo, i primi mesi del 2025 sembrano confermare questo trend, con un aumento ulteriore dei sinistri, specialmente su arterie urbane e strade extraurbane.

Le cause sono molteplici: eccesso di velocità, guida distratta, uso del telefono cellulare e mancato rispetto delle precedenze. Non va sottovalutata nemmeno la condizione delle infrastrutture, spesso vecchie, mal segnalate e inadatte a un traffico in costante aumento. A tutto questo si aggiunge un fattore determinante: la cultura della prevenzione, ancora troppo debole in Italia rispetto ad altri Paesi europei.

Tra le fasce più colpite si segnalano ancora una volta i giovani tra i 18 e i 35 anni, spesso coinvolti in incidenti durante gli spostamenti notturni. In particolare, gli scontri mortali su strade ad alta percorrenza e in ambito urbano stanno generando un’ondata di proteste e richieste di intervento. Le associazioni delle vittime della strada chiedono interventi urgenti e misure drastiche per ridurre il rischio quotidiano.

Proprio per questo motivo, il tema della sicurezza stradale è tornato con forza al centro del dibattito pubblico e politico. Si discute di nuovi provvedimenti normativi, della riforma del Codice della Strada e di come rendere più efficaci i controlli. Ma soprattutto si torna a parlare di limiti di velocità, da anni al centro di una battaglia tra esigenze di mobilità e tutela della vita umana.

Velocità e sicurezza: cosa prevede oggi la legge

In Italia, il limite massimo sulle autostrade è di 130 km/h, salvo eccezioni per neopatentati, mezzi pesanti e condizioni climatiche avverse. Tuttavia, l’articolo 142 del Codice della Strada ammette l’aumento a 150 km/h su tratti a tre corsie per senso di marcia, dotati di sistemi tutor e standard di sicurezza adeguati. Il dibattito si è acceso dopo che alcuni Paesi europei hanno optato per l’innalzamento dei limiti.

La Germania ha eliminato il limite su alcune tratte, mentre in Polonia e Bulgaria si viaggia a 140 km/h. Anche la Repubblica Ceca e la Grecia stanno valutando un intervento simile. In Italia, però, la questione resta complessa: il rischio di incidenti, l’inquinamento e la vicinanza di molte autostrade ai centri abitati pongono seri ostacoli. Ma, adesso, mantenendo la lente sull’Italia, le amministrazioni comunali puntano a rafforzare il trasporto pubblico, che nel nostro Paese rimane uno dei grandi nodi irrisolti. E l’iniziativa, c’è da dire, viene fuori dopo l’imposizione di un nuovo limite di velocità. Ma andiamo ad approfondire.

Una autostrada con auto vista dall'alto - teleone.it
Autostrada vista dall’alto – teleone.it

Il modello opposto: i limiti a 30 km/h in città

Sembra quasi un paradosso, perché proprio mentre si parla di alzare i limiti in autostrada, nelle città italiane si registra la tendenza opposta: l’introduzione dei limiti di velocità a 30 km/h in ambito urbano. Bologna è diventata il simbolo di questa svolta, con l’applicazione del nuovo limite a partire da gennaio dello scorso anno su oltre il 90% del territorio cittadino. L’obiettivo, in questo senso, è chiarissimo: ridurre incidenti, migliorare la qualità dell’aria e promuovere una mobilità sostenibile.

E, adesso, anche altre grandi città italiane stanno seguendo l’esempio: Milano, Torino, Roma e Firenze stanno infatti progressivamente implementando zone a 30 km/h, accanto a nuove piste ciclabili e aree pedonali. Anche in Europa, città come Atene e Barcellona stanno adottando provvedimenti simili. Queste scelte non sono esenti da critiche. Molti cittadini lamentano disagi e ritardi, soprattutto nei collegamenti casa-lavoro. Tuttavia, i primi dati sembrano premiare la scelta: a Bologna, già nei primissimi pochi mesi, si è registrata una riduzione significativa degli incidenti con feriti gravi, e una maggiore vivibilità degli spazi urbani. Il dibattito, di certo, rimane acceso, e, ne siamo certi, andrà per le lunghe…