Partita Iva, cambia di nuovo tutto: l’Inps ha già avvisato tutti | Devi adeguarti per forza

Partita Iva - Teleone.it

Partita Iva - Teleone.it (Fonte Pixabay)

Informarsi e agire immediatamente: ci sono soltanto due imperativi categorici, per aziende e Partite Iva.

Saranno coinvolti milioni di professionisti e aziende con partita. Quella che arriva, infatti, è una nuova rivoluzione fiscale e previdenziale. Cambia, in poche parole, la classificazione delle attività. Prima di passare ai dettagli, chiariamo le novità riguardano tanto i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata e alla gestione speciale INPS.

Questi dovranno, infatti, presto adeguarsi ai nuovi codici Ateco 2025, entrati in vigore con l’inizio dell’anno ma ora ufficialmente adottati anche dall’INPS. La gestione separata è un fondo previdenziale dedicato a lavoratori autonomi, freelance e collaboratori non iscritti ad altri enti di previdenza obbligatoria. La gestione speciale riguarda invece artigiani e commercianti che operano come lavoratori autonomi in settori specifici.

L’aggiornamento interessa direttamente anche le aziende, che dovranno rivedere la posizione previdenziale dei dipendenti per allinearsi ai nuovi requisiti previsti dalla riforma dei codici Ateco. Il cambiamento è stato formalizzato con la circolare n. 71 del 31 marzo 2025, con cui l’INPS ha ufficializzato l’adozione dei nuovi codici Ateco in linea con le direttive europee Nace Rev. 2.1, la classificazione statistica delle attività economiche.

Come non tutti sanno, la vecchia classificazione risaliva al 2007: in quasi 20 anni sono nate nuove attività non previste, come gli influencer, i content creator e le figure professionali legate al mondo digitale. Ora, finalmente, queste attività trovano spazio nei nuovi codici Ateco.

Le conseguenze per freelance, artigiani e commercianti

Ma andiamo a spiegare nei dettagli cosa cambierà. Chi è già iscritto alla gestione separata continuerà con la classificazione esistente, salvo variazioni comunicate tramite l’Anagrafe tributaria o aggiornamenti automatici. Tuttavia, i nuovi iscritti dal 2025 dovranno utilizzare da subito i codici Ateco aggiornati. Inoltre, da questo mese di aprile 2025, le partite Iva che operano con la gestione separata dovranno inserire i nuovi codici anche nei flussi Uniemens, ossia le denunce mensili INPS per i contributi previdenziali.

Per i datori di lavoro e le imprese con dipendenti, i cambiamenti sono ancora più stringenti. Dal 1 aprile 2025 sarà necessario utilizzare i nuovi codici Ateco per tre operazioni fondamentali: Iscrivere una nuova impresa presso l’INPS; Aggiornare la posizione contributiva dei dipendenti e, infine, attribuire correttamente il Codice statistico contributivo (Csc), necessario alla gestione della previdenza sociale.

conti soldi lavoro (pexels) - Teleone.it
Conti al lavoro (pexels) – Teleone.it

Tenersi informati ed agire: ecco cosa bisogna fare subito

L’Istat ha già pubblicato una tabella di corrispondenza tra i vecchi codici del 2007 e i nuovi del 2025 per agevolare le aziende in questa fase di transizione. La riforma ha quindi un impatto molto concreto: ignorare o ritardare l’adeguamento potrebbe generare errori nella gestione contributiva e conseguenti sanzioni.

Il consiglio per tutti i titolari di partita Iva e alle aziende è dunque quello di consultare commercialisti e consulenti del lavoro per verificare l’attuale codice Ateco e adottare tempestivamente quello aggiornato secondo le nuove normative INPS. Si sa che, come in qualsiasi momento di transizione normativa, l’adeguamento tempestivo è fondamentale per evitare problemi con l’INPS e assicurarsi che la propria attività sia correttamente inquadrata. Come dire: meglio agire subito, che trovarsi in difficoltà dopo.