Assegno di Inclusione, è arrivata la circolare improvvisa: non ignorarla per nessun motivo o perdi tutto

inps dettaglio teleone.it

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Obblighi ed appuntamenti da rispettare, o l’Assegno di Inclusione potrebbe essere definitivamente cancellato: ecco perché

La misura è stata pensata per offrire un grande aiuto ai cittadini, e soprattutto a quelle che sono le famiglie più “vulnerabili”. Ma è assolutamente fondamentale prestare la massima attenzione ad ogni genere di controllo. Il grande rischio, nel caso dell’Assegno di Inclusione, è, infatti, quello che da un momento all’altro si possa perdere tutto. Ogni diritto viene tolto, per una regola che non è stata seguita.

Ad ogni modo, anche nel 2025 l’assegno in questione rappresenta un aiuto estremamente importante per le famiglie che ne hanno grande bisogno in Italia, per il fondamentale aiuto economico che assicura. Il rischio di penalizzazioni, tuttavia, è molto concreto, ed è necessario, come approfondiremo in questo articolo, non trascurare nemmeno una fra le comunicazioni ufficiali.

L’Assegno d’Inclusione, intanto, è una misura che è stata introdotta dal Decreto lavoro 2023 ed è destinato alle famiglie con membri in condizioni di vulnerabilità, come disabilità, minori, anziani sopra i 60 anni o persone inserite in programmi di cura certificati dalla pubblica amministrazione. Questo sostegno economico ha sostituito il Reddito di Cittadinanza dal 1° gennaio 2024, rendendo necessario per le famiglie rispettare specifici criteri per poter beneficiare di questa misura.

Per poter accedere all’Adi, le famiglie devono soddisfare alcuni requisiti e dimostrare che almeno un membro del nucleo familiare è in una situazione di difficoltà, come la presenza di disabilità o l’inserimento in percorsi di assistenza sociale e sanitaria. Inoltre, i beneficiari sono obbligati a seguire un percorso di inclusione sociale e lavorativa, partecipando a iniziative che mirano all’inserimento nel mondo del lavoro.

Ma occhio al monitoraggio che parte dall’Inps: la “mazzata” è devastante

Il diritto all’Adi viene erogato solo dopo la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD), in cui l’interessato si impegna a fornire tutte le informazioni necessarie per l’attivazione del lavoro e a partecipare a corsi o percorsi di politica attiva. Inoltre, il beneficiario deve accettare la convocazione dei servizi per il lavoro e sottoscrivere il Patto di Servizio Personalizzato. Per garantire che l’Assegno d’Inclusione venga erogato correttamente, l’INPS effettua un attento monitoraggio sui beneficiari.

Si tratta di un controllo che diventa necessario per assicurarsi che non vengano omessi redditi derivanti da nuove attività lavorative o che non vengano segnalate modifiche nella composizione del nucleo familiare. In caso di omissioni, la prestazione economica potrebbe, infatti, essere revocata.

Assegno di inclusione 2025 (foto lavoroediritti.com) - teleone.it
Assegno di inclusione 2025 (foto lavoroediritti.com) – teleone.it

Gli obblighi, con gli appuntamenti: tutto può decadere

Il rispetto degli obblighi legati all’Adi, intanto, è a dir poco fondamentale. I beneficiari sono tenuti a dichiarare ogni variazione nei propri redditi e a comunicare eventuali modifiche nella composizione familiare. L’assenza di questa comunicazione tempestiva potrebbe portare alla perdita del beneficio. I beneficiari dell’Assegno devono, dunque, essere consapevoli che ogni mancato rispetto degli obblighi previsti può avere gravi conseguenze. Fra queste, la circolare che spiega una norma fondamentale: l’assenza ingiustificata agli appuntamenti con i servizi sociali, ad esempio, o il mancato completamento di attività previste nel Patto di Servizio Personalizzato, può portare anche alla revoca del beneficio economico.

In particolare, l’articolo 8 del decreto-legge n. 48 del 2023 stabilisce che la mancata partecipazione ai Progetti Utili alla Collettività (PUC) comporta la decadenza dal diritto all’Adi. Proprio negli ultimi mesi molti beneficiari stanno ricevendo comunicazioni scritte dagli assistenti sociali, che li convocano per accertamenti medici o per l’avvio delle attività previste nei PUC. È fondamentale non ignorare queste lettere, poiché potrebbero contenere informazioni cruciali per mantenere il diritto all’Assegno d’Inclusione. Ad ogni modo, se i cittadini interessati non ricevono comunicazioni, è comunque consigliato presentarsi spontaneamente presso gli uffici competenti per evitare problemi. Il peggiore possibile, naturalmente, è che venga, da un giorno all’altro, a mancare – o venir cancellato – il supporto per le famiglie vulnerabili.