Bollo, tieniti i soldi in tasca: scatta la prescrizione | Hanno già firmato tutte le carte

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Pagamento del bollo auto teleone.it

Importante novità su una delle tasse più contestate in Italia: ecco come e quando il bollo “decade”.

Ne abbiamo più volte scritto, ma il bollo auto rimane certamente una delle tasse più contestate e odiate in Italia. Da anni è al centro di polemiche, proposte di abolizione e discussioni accese in Parlamento. Nonostante però le promesse fatte da vari governi nel corso del tempo, questa tassa è ancora ben presente nelle vite di milioni di automobilisti italiani.

Il problema è che i cittadini la considerano da sempre una sorta di imposta “ingiusta”, soprattutto perché non è legata all’effettivo utilizzo del veicolo, ma semplicemente alla sua proprietà. In molti si chiedono: “Perché devo pagare anche se l’auto resta ferma in garage?“. E non sono pochi i casi in cui le famiglie, in difficoltà economiche, si ritrovano sommerse da cartelle esattoriali proprio a causa del bollo non pagato.

La storia del bollo auto in Italia ha origini antiche e complesse. È una tassa regionale, e proprio per questo motivo ogni Regione può stabilire regole differenti su esenzioni, scadenze e prescrizioni. Questo ha generato un vero e proprio labirinto burocratico, con differenze anche molto significative da un territorio all’altro.

Il pagamento del bollo auto varia infatti in base a diversi parametri: la potenza in kW del veicolo, la classe ambientale (Euro 4, 5, 6 ecc.) e la Regione di residenza. Un’auto Euro 6 potrebbe pagare molto meno rispetto a una Euro 2, anche a parità di cavalli. Ma la cosa più complicata rimane capire se e quando un debito sul bollo auto possa considerarsi prescritto.

Arriva la grande novità: la prescrizione diventa automatica

Ma le cose, a volte, possono prendere pieghe positive. Per tutti coloro che hanno ricevuto a casa una cartella di pagamento per il bollo auto non pagato, si tratta di una notizia buona. Una recente modifica normativa – di appena pochi mesi fa – ha chiarito che lo Stato non può chiederti il pagamento del bollo dopo un certo periodo di tempo, grazie al principio della prescrizione.

Il nuovo Codice della Strada introduce un chiarimento fondamentale: il diritto dello Stato a riscuotere il bollo auto si prescrive in tre anni. Questo significa che, se passano tre anni senza alcun atto interruttivo (come una cartella esattoriale o un avviso di pagamento), non sei più obbligato a pagare nulla. Tuttavia, in alcune Regioni – come il Piemonte – la prescrizione è stata portata a cinque anni, quindi è importante conoscere bene la normativa locale.

Pagamento delle tasse - foto teleone.it
Pagamento delle tasse – foto teleone.it

“Da oggi, questo atto è nullo”: per il bollo non c’è più nulla da pagare

Un altro concetto fondamentale per chi vuole liberarsi dal bollo auto è quello di “decadenza. Se la prescrizione si riferisce al tempo massimo in cui lo Stato può chiedere il pagamento, la decadenza riguarda il termine entro cui l’Agenzia delle Entrate deve notificare l’atto impositivo (come la cartella). Superati questi termini, l’atto diventa nullo. Attenzione però: la prescrizione può essere interrotta da notifiche ufficiali, che fanno ripartire il conteggio da capo. Per questo motivo è fondamentale controllare con attenzione la posta e tutti gli eventuali avvisi ricevuti.

La Corte di Cassazione ha stabilito che il termine di prescrizione decorre dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui il bollo doveva essere pagato. Quindi, se non hai ricevuto nulla per tre (o cinque) anni, potresti davvero considerarti libero dal debito. In conclusione, conoscere i propri diritti e informarsi sulla normativa specifica della propria Regione può fare la differenza tra pagare o non pagare un’imposta ormai prescritta. Il consiglio è quello di rivolgersi a un esperto o a un’associazione di consumatori in caso di dubbi su cartelle esattoriali ricevute per il bollo auto.