Dichiarazione dei redditi, ora ti porti in detrazione anche queste spese: c’è un unico requisito da rispettare | A fine anno pesano come un macigno

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Un bel po’ di soldi rimangono sul conto corrente: come sfruttare la detrazione.
Una delle fortune (che sono davvero poche…) quando si parla di tasse, è che la dichiarazione dei redditi allo Stato dà l’opportunità per risparmiare denaro. Questa è una chance offerta dallo Stato ai contribuenti, attraverso le detrazioni fiscali. In molti casi, queste agevolazioni si traducono in cifre concrete che, dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi, finiscono direttamente sul conto corrente del cittadino.
Si tratta, insomma, di uno strumento fondamentale per ridurre l’imposta lorda e, in alcune situazioni, permettono anche di ottenere un rimborso. È importante sapere che queste detrazioni riguardano diverse spese sostenute durante l’anno: sanitarie, scolastiche, mutui, affitti, lavori in casa e molto altro ancora. In generale, il rimborso delle detrazioni fiscali avviene entro pochi mesi dalla presentazione del modello 730, e l’importo può variare da poche centinaia fino a diverse migliaia di euro, a seconda della situazione del contribuente. Chi ha un datore di lavoro o un ente pensionistico, riceve la somma direttamente in busta paga o sulla pensione.
In questo contesto, l’informazione gioca un ruolo cruciale: per beneficiare correttamente delle detrazioni fiscali è sempre consigliabile rivolgersi a fonti ufficiali come l’Agenzia delle Entrate o a professionisti del settore, come i commercialisti o i CAF, che possono garantire assistenza accurata e personalizzata. La compilazione del 730 inizia generalmente ad aprile, quando l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione la versione precompilata, e può essere inviata fino al 30 settembre. Utilizzarlo correttamente consente di ricevere i rimborsi direttamente in busta paga o nella pensione nel giro di pochi mesi.
Ma andiamo all’opportunità che si presenta oggi grazie alla detrazione offerta con il modello 730/2025. Con questo, infatti, i contribuenti italiani hanno l’opportunità di detrarre il 19% delle spese mediche sostenute nel 2024, riducendo l’impatto economico della sanità privata sul bilancio familiare.
Un risparmio molto importante, ma ci sono delle regole rigidissime da seguire
La detrazione si applica a tutte le spese sanitarie documentate, a condizione che siano superiori a una franchigia di 129,11 euro e che i pagamenti siano stati effettuati con strumenti tracciabili come carte o bonifici. E’ questa la cifra limite minima oltre la quale è possibile iniziare a richiedere la detrazione. Nel contesto economico attuale, si tratta di una risorsa importante per milioni di italiani che devono affrontare visite mediche, esami diagnostici o cure specialistiche non coperte dal Servizio Sanitario Nazionale.
L’Agenzia delle Entrate ha ribadito l’importanza di una corretta compilazione del Modello 730, in particolare del Quadro E, dove vanno indicati gli importi delle spese sostenute e il relativo diritto alla detrazione. Perché si possa ottenere la detrazione del 19% nel Modello 730/2025 è fondamentale dimostrare che il pagamento delle spese mediche sia stato effettuato con strumenti tracciabili. I metodi accettati includono bonifici bancari o postali, carte di credito o debito, assegni bancari o prepagate. Fanno eccezione alcune voci, come le prestazioni sanitarie effettuate in strutture accreditate con il SSN o l’acquisto di dispositivi medici, per cui non è obbligatorio l’uso di strumenti tracciabili. Tuttavia, conservare la prova del pagamento resta buona norma.

Cosa bisogna conservare e chi può accedere alla detrazione?
Ma andiamo ai dettagli più pratici: la detrazione, intanto, viene calcolata secondo il principio di cassa, quindi conta la data effettiva del pagamento. È importante conservare scontrini, ricevute, fatture e qualsiasi documento che attesti l’avvenuto pagamento per eventuali controlli futuri. I contribuenti devono conservare la documentazione fino al 31 dicembre 2030, in quanto la normativa prevede la possibilità di controlli fiscali entro cinque anni dalla dichiarazione. Eventuali importi eccedenti non utilizzati non possono essere recuperati negli anni successivi. Le spese devono essere indicate nei righi E1, E3 ed E4 a seconda della loro natura, con un’attenzione particolare per quelle destinate a veicoli per disabili, che necessitano di ulteriori requisiti specifici. Inoltre, è prevista la possibilità di rateizzare in quattro quote annuali le spese superiori a 15.493,71 euro, consentendo così una gestione più agevole dei costi elevati.
E’ bene sottolineare che la detrazione in questione è valida per spese a carico del contribuente. Se rimborsate da assicurazioni o altri enti, l’importo non è più detraibile. Possono essere detratte anche le spese sostenute per familiari a carico. In alcuni casi, il beneficio fiscale può essere esteso anche a familiari non fiscalmente a carico, purché affetti da patologie che danno diritto all’esenzione dal ticket, con un tetto massimo annuale di 6.197,49 euro. Per le prestazioni erogate tramite SSN, la detrazione si applica solo sulla parte del ticket sanitario pagato dal contribuente. Inoltre, spese intestate a un genitore per un figlio con reddito superiore ai limiti non danno diritto alla detrazione.