Parmigiano grattugiato, non conservarlo mai più così nel frigo: lo butti dopo 3 giorni al massimo | Nei ristoranti fanno solo così

parmigiano grattugiato (foto buonissimo.it) - teleone.it

parmigiano grattugiato (foto buonissimo.it) - teleone.it

Occhio, è una questione di sicurezza alimentare: ecco come conservare il classico “grattugiato”.

Quante volte ci ritroviamo davanti al frigorifero a chiederci: “Ma questo sarà ancora buono?“. Che si tratti di uova, frutta, latticini o anche di una semplice bottiglia di succo aperta da giorni, il dubbio è sempre lo stesso: quanto dura davvero un alimento nel frigo? E soprattutto, come possiamo conservarlo al meglio per evitare sprechi e, soprattutto, rischi per la salute?

Le uova, ad esempio, vanno conservate in frigorifero dopo l’acquisto anche se al supermercato sono a temperatura ambiente. La frutta, invece, varia molto: le banane non amano il freddo, mentre le mele resistono bene per settimane. Le bevande, se aperte, vanno consumate in pochi giorni.

Ma se c’è un alimento protagonista di tantissime cucine italiane, è sicuramente il Parmigiano Reggiano. Che sia a scaglie, intero o grattugiato, lo utilizziamo quasi quotidianamente per condire primi piatti, insalate o semplicemente da gustare a fine pasto. Ma proprio per quanto è diffuso e amato, spesso lo grattugiamo in abbondanza e lo conserviamo per i giorni successivi. Ed è qui che sorge la domanda: quanto dura il Parmigiano Reggiano grattugiato in frigorifero? E come lo conserviamo per mantenerlo sicuro e gustoso?

Grazie alle sua stagionatura, il Parmigiano Reggiano è un formaggio a lunga conservazione. Tuttavia, quando viene grattugiato, la sua esposizione all’aria e all’umidità ne riduce significativamente la durata. Se grattugi il Parmigiano in casa, ricordati che il periodo massimo per conservarlo in frigorifero in sicurezza è di circa 5-7 giorni. Oltre questo intervallo, il rischio che perda sapore o si sviluppino muffe aumenta notevolmente.

Cosa sapere e cosa fare prima di utilizzare il parmigiano

Nel caso in cui tu acquisti Parmigiano Reggiano già grattugiato e confezionato, le regole cambiano leggermente. Finché la confezione è sigillata, fai riferimento alla data di scadenza indicata. Ma una volta aperta, è bene consumarlo entro 10-15 giorni. In ogni caso, prima di utilizzarlo è sempre bene osservare il colore e annusare il formaggio: se noti un odore acido, macchie di muffa o una consistenza strana, è meglio non rischiare.

Anche l’aspetto troppo secco o grumoso può indicare una cattiva conservazione. E arriviamo, dunque, così alla domanda più importante: come conservarlo, per evitare di buttarlo già dopo 3 giorni? Secondo i pareri dei più “esperti”, per garantire la massima freschezza del Parmigiano grattugiato, è fondamentale riporlo in un contenitore ermetico. Sia in plastica che in vetro, l’importante è che sia ben chiuso per proteggere il formaggio dall’umidità e dagli odori presenti nel frigorifero. In alternativa puoi usare un sacchetto per alimenti ben sigillato, da posizionare nello scomparto meno freddo del frigorifero: il cassetto delle verdure è l’ideale, con una temperatura media di 4°C.

Parmigiano grattugiato conservato in buste - foto (C) teleone.it
Parmigiano grattugiato conservato in buste – foto (C) teleone.it

Ma è possibile una conservazione che non sia in frigo?

Se ti ritrovi ad aver grattugiato troppo parmigiano e non pensi di consumarlo entro pochi giorni, il congelamento può essere una soluzione molto utile. Basta suddividerlo in piccole porzioni pronte all’uso e conservarlo nel freezer. In questo modo può durare fino a 6 mesi. Attenzione però: il congelamento può alterare leggermente la struttura e l’aroma del formaggio, quindi meglio utilizzarlo successivamente per cucinare piuttosto che per gustarlo a crudo.

Un’altra valida alternativa è la conservazione sottovuoto. Un po’ come avviene nei ristoranti. Potrà sembrare sorprendente, ma, in frigorifero, il Parmigiano grattugiato sottovuoto può mantenere sapore e consistenza fino a 2-3 mesi. È un sistema molto apprezzato da chi ne fa un uso frequente e desidera porzioni sempre fresche. Insomma, si tratta di un vero e proprio “tesoro” gastronomico, ma va trattato con estrema cura. Una corretta conservazione non solo ne preserva le qualità organolettiche, ma garantisce anche la sicurezza alimentare della nostra tavola.