Condono tombale, il Fisco deve mettersi l’anima in pace: chi ha cartelle datate in questi anni può festeggiare | Sono solo cartastraccia

agenzia delle entrate teleone.it

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Un “nuovo inizio” per migliaia di cittadini, con tasse “cancellate” per sempre.

La proposta è di quelle per cui ogni cittadino sarebbe pronto a festeggiare. L’ipotesi è quella di un’eliminazione totale di tutte le cartelle esattoriali più vecchie. E non si tratta soltanto di un sogno, ma di una possibilità che presto potrebbe diventare realtà. Quella della cancellazione delle cartelle esattoriali non più esigibili è una proposta che mira a liberare milioni di cittadini da debiti ormai irrecuperabili e a semplificare il lavoro dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER), oggi sommersa da milioni di pratiche inutilmente in sospeso.

Sull’argomento è stato il presidente della Commissione speciale Roberto Benedetti a parlare, e a rendere noti dei dati, definiti “allarmanti”, del cosiddetto magazzino fiscale. Attualmente, l’importo totale delle cartelle esattoriali ammonta a oltre 1.272 miliardi di euro, di cui circa 537,8 miliardi sono considerati praticamente irrecuperabili. La proposta prevede una riforma strutturale del sistema di riscossione per ridurre l’arretrato e alleggerire il carico su cittadini ed enti pubblici.

Uno dei punti chiave della proposta riguarda, dunque, proprio l’introduzione di un condono tombale, destinato a cancellare i debiti più vecchi, in particolare quelli relativi alle cartelle più vecchie, di cui stiamo per parlare.

Questo permetterebbe di concentrare le risorse dell’AdER su crediti effettivamente esigibili, eliminando la burocrazia inutile e i costi di riscossione non giustificati. Il vantaggio principale del condono sarebbe quello di liberare risorse e alleggerire la macchina fiscale, ma anche quello di dare un nuovo inizio a milioni di contribuenti che, spesso per cause di forza maggiore, non hanno mai potuto onorare i propri debiti. Tra questi, molti sono nullatenenti, falliti o deceduti, con cartelle ancora formalmente aperte ma impossibili da riscuotere.

Le rateizzazioni e la definizione agevolata: ecco cosa si può fare adesso

Per tutti coloro che hanno dei debiti con l’erario, attualmente è possibile accedere alla cosiddetta “definizione agevolata” o rottamazione delle cartelle esattoriali. Questa misura consente di saldare il proprio debito pagando soltanto il capitale, eliminando interessi di mora, sanzioni e aggio. Una possibilità importante in tempi di forte pressione economica sulle famiglie italiane.

Inoltre, per tutti i cittadini che si trovano in una momentanea difficoltà economica, la normativa consente di richiedere una rateizzazione fino a 120 rate, a seconda dell’importo e dell’anno di richiesta. Nel 2025 e 2026 si potrà accedere a un massimo di 120 rate, mentre dal 2027 le rate aumenteranno progressivamente fino a 108, rendendo più gestibile il pagamento dei debiti.

Pagamento delle tasse - foto teleone.it
Pagamento delle tasse – foto teleone.it

L’idea del condono: ecco quali sono le cartelle ormai “irrecuperabili”

Nonostante le agevolazioni, le sanatorie finora messe in campo non hanno prodotto i risultati sperati. Secondo la Corte dei Conti, il sistema attuale incentiva un’attesa costante di nuovi sconti, favorendo l’inerzia contributiva e indebolendo il rapporto tra Stato e contribuente. Un condono totale, quindi, sarebbe anche un modo per chiudere una fase inefficace e iniziarne una più sostenibile. L’abolizione selettiva delle cartelle più vecchie e considerate “irrecuperabili”, che sono quelle comprese fra gli anni 2000 e 2010, rappresenterebbe una svolta concreta, mirata a ridurre lo spreco di risorse pubbliche e dare un segnale forte verso una fiscalità più equa.

Una mossa che, se ben gestita, potrebbe rilanciare la fiducia tra cittadini e istituzioni fiscali. Ad ogni modo, si tratta sempre di un dibattito – quello sul condono fiscale – che è destinato a proseguire nei prossimi mesi. Una cosa, però, in questo senso è certa: il sistema attuale non è più sostenibile, e in tanti sottolineano che serve una svolta concreta. Questa proposta, dunque, sembra andare nella giusta direzione per rimettere “ordine” nel caos fiscale del nostro Paese. Milioni di contribuenti, intanto, continuano ad attendere risposte, e l’eventuale approvazione di un condono potrebbe significare la fine di un incubo per molti e, al tempo stesso, una nuova opportunità per lo Stato di ottimizzare le proprie risorse.