Lo chiamano “l’autovelox della morte”: multa anche se passi nei limiti | Ti uccide lo stipendio con una raccomandata

autovelox - foto (C) Teleone.it

autovelox - foto (C) Teleone.it

Se l’apparecchio “vi vede”, siete ormai spacciati: arriva la raccomandata, e non vi resta che sborsare soldi.

Una delle peggiori sorprese d’ogni giorno è quella che ci raggiunge… direttamente a casa. E’ colorata di verde, ed arriva con il postino: ci sono raccomandate e raccomandate, ma quelle che per segnalarci che c’è da sborsare un bel po’ di soldi sono, lo sappiamo bene, di certo fra le più odiate in assoluto. E la sensazione peggiora quando, come spesso accade, riportano cifre piuttosto “pesanti”. Ma non c’è molto da fare: il più delle volte sono quelle che ci raggiungono per segnalare una multa.

E cose, fra l’altro, a proposito di guida, sembrerebbe che siano destinate a peggiorare ancor di più, perché in concomitanza con l’introduzione dei nuovi autovelox, il modo di condurre l’auto degli italiani è destinato a cambiare profondamente. Gli automobilisti dovranno, infatti, rivedere completamente le proprie abitudini al volante per evitare sanzioni automatiche e inevitabili. Ma andiamo a spiegare cosa sta succedendo.

Tutto deriva dall’innovazione tecnologica che è stata applicata alla sicurezza stradale. Questa ha portato alla nascita di dispositivi di controllo del traffico sempre più “intelligenti”. Gli autovelox di nuova generazione sono progettati per rilevare anche la più minima infrazione, non solo in termini di velocità, ma anche di accesso vietato e movimento illecito.

Non si tratta più solo di superare i limiti di velocità. Questi nuovi strumenti riescono a registrare, entrando nel dettaglio, anche veicoli in movimento ad un solo chilometro orario, rendendo ogni passaggio potenzialmente sanzionabile. Ogni infrazione viene tracciata, elaborata e punita in tempo reale, senza margini di tolleranza.

Quando “vi vede” siete praticamente spacciati: non c’è proprio nulla da fare

Anche l’impressione di essere stati bravi al volante, ed esser passati davanti ad un autovelox rimanendo perfettamente “dentro i limiti” può portare ad errori e a distrazioni che poi, dopo qualche settimana – nel momento in cui, appunto, ci verrà consegnata la raccomandata a casa – bruceranno parecchio.

A maggior ragione per il fatto che – ed è questa una delle principali preoccupazioni – vige una totale totale assenza di possibilità di contestazione. Il sistema, infatti, è un computer. Totalmente automatizzato. In poche parole, se viene rilevata un’infrazione, la multa viene inviata direttamente al proprietario del veicolo, sollevando dubbi sulla trasparenza e sull’equità di questo approccio.

vigile multa - foto teleone.it
Vigile fa una multa – foto teleone.it

Le Zone a traffico limitato: non c’è modo di sfuggire, e la multa è matematica

I nuovi autovelox trovano il loro campo d’azione ideale nelle ZTL, le Zone a Traffico Limitato che ormai caratterizzano numerose città italiane. In queste aree, ogni veicolo non autorizzato che accede, anche a bassa velocità, viene immediatamente sanzionato. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare la mobilità urbana e ridurre l’inquinamento, favorendo l’uso di mezzi pubblici, biciclette e veicoli elettrici.

Tuttavia, l’incremento delle sanzioni rischia di alimentare un crescente malcontento tra gli automobilisti, che si sentono sempre più sotto sorveglianza. E adesso, il numero delle multe sta aumentando in maniera esponenziale, sollevando questioni economiche rilevanti. In un periodo di difficoltà finanziarie per molte famiglie italiane, ricevere sanzioni per infrazioni minime può rappresentare un peso insostenibile. Il sistema automatico di sanzione, fra le altre cose, elimina ogni possibilità di spiegazione o ricorso immediato. Anche un semplice errore o una distrazione può trasformarsi in una multa. E qualcuno, anche per questa ragione, l’ha scherzosamente definito “l’autovelox della morte”. Di certo, il cambiamento epocale è già in atto. Ed è obbligatorio, adesso, tentare di adattarsi al più presto.