Pasta al supermercato: esce la verità dopo 20 anni | Totalmente sorpresi i clienti fedelissimi

Pasta al supermercato - foto (C) teleone.it

Pasta al supermercato - foto (C) teleone.it

Ma quante sorprese, che arrivano dalle classifiche dei consumatori! Ecco le migliori (e le peggiori) paste in Italia 

Il risultato finale della ricerca porta a galla una serie di grandi “sorprese”. A maggior ragione se si considera il “sentire comune” dei cittadini italiani, legati a certi marchi storici, oppure a usanze che, negli anni, sono cambiate. Come un po’ tutto, nella vita. La tematica riguarda in generale l’alimentazione. E, nel particolare, uno dei simboli più iconici della cultura italiana, ovvero la pasta.

Per il più classico alimento, che fa parte della dieta mediterranea, sono ormai decine e decine le marche presenti in tutti i supermercati del nostro Paese. Ma, al di là del passato e delle aziende cui gli italiani sono maggiormente affezionati, qual è davvero la migliore delle paste? La risposta è quella che è stata formulata da Altroconsumo, e di cui ci occuperemo oggi.

Per chi non lo sapesse, Altroconsumo è una famosa organizzazione di consumatori, che dal 2022 ha dichiarato di avere oltre 318mila soci. Ma l’associazione è nata parecchio tempo fa: era il 1973, e questa si chiamava Comitato Difesa Consumatori. L’obiettivo è sempre rimasto lo stesso, ovvero l’informazione e la tutela dei consumatori. L’associazione, fra l’altro, è membro BEUC (Organizzazione europea di consumatori), di Consumers International e partner di Euroconsumers.

Ma andiamo ai dettagli della ricerca. E, cioè, una dettagliatissima classifica che è stata stilata dopo avere analizzato diversi marchi di pasta secca. I criteri ai quali ci si è attenuti sono: qualità, sicurezza e caratteristiche organolettiche. Spostiamoci ai dettagli dell’approfondito studio. Fra i fattori presi in considerazione nel test ci sono: la presenza di grano tenero, i livelli di proteine, l’eventuale presenza di glifosato, la tenuta in cottura, la capacità di trattenere i condimenti e l’aspetto visivo del prodotto, compresa la presenza di impurità o difetti.

Cosa ha considerato l’organizzazione, per “premiare” la migliore pasta?

Il risultato finale, come anticipato, ha riservato alcune grandi sorprese. Infatti, al primo posto non troviamo marchi famosi o particolarmente pubblicizzati, ma un brand distribuito da una nota catena di supermercati. In Italia esistono diverse tipologie di pasta, ognuna con particolari metodi di produzione e utilizzi in cucina. La pasta secca, prodotta con semola di grano duro, è la più diffusa e può essere conservata a lungo. La pasta all’uovo, invece, include almeno quattro uova per ogni chilo di semola ed è tipica delle preparazioni più ricche.

Prima di leggere la sorprendente graduatoria finale, sottolineiamo che il test ha riguardato esclusivamente le penne rigate, uno dei formati più amati e consumati dagli italiani. Ogni prodotto è stato valutato su una scala da 0 a 100 punti, con attenzione anche al prezzo medio di una confezione da 500 grammi.

Spesa al supermercato - foto (C)Teleone.it
Spesa al supermercato – foto (C) Teleone.it

C’è pasta e pasta: ecco la classifica generale della qualità 

Secondo Altroconsumo, una pasta secca di qualità eccellente deve avere un colore giallo ambrato e spezzarsi con un suono netto. Se osservata in controluce, non deve mostrare punti bianchi o neri, né bolle d’aria. All’assaggio deve risultare elastica, consistente e in grado di trattenere bene i sughi. La qualità in cottura è fortemente influenzata dal contenuto proteico della semola e dalla qualità del glutine, che deve riuscire a creare una rete compatta attorno all’amido. Questo evita che la pasta diventi collosa. Attenzione però: una semola mediocre può essere “mascherata” da processi di essiccazione ad alta temperatura, che migliorano temporaneamente la tenuta in cottura.

E passiamo ai numeri, e alla classifica assoluta. Secondo Altroconsumo al primo posto troviamo le penne rigate Conad Sapori e Idee, che ottengono 79/100 e costano appena 1,07 euro. A pari merito si piazza La Molisana con lo stesso punteggio ma a un prezzo leggermente superiore (1,40 euro). Terza posizione per Garofalo pasta di Gragnano IGP con 77/100 e un prezzo medio di 1,52 euro. Seguono Agnesi (74/100), Rummo (73/100) e De Cecco (70/100). Pastificio Liguori – 69/100 – 1,49 €. Scorrendo la classifica, anche qualche nome più celebre. All’ottavo posto, Alce Nero biologico – 66/100 – 2,13 €, scorrendo più giù Granoro Dedicato – 64/100 – 1,25 €, Selex – 64/100 – 0,69 €, Barilla – 62/100 – 1,09 €, Libera Terra – 61/100 – 1,82 €. In fondo alla classifica, sorprendentemente, troviamo Felicetti Originale con appena 39 punti su 100, pur avendo un prezzo di 1,47 euro a confezione.