Ministero del Lavoro, passa la circolare: addio alle ferie pagate | “Potete riposarvi la domenica”

Lavoro problemi - foto (C) Teleone.it
Commettere certi errori porta a danni a dir poco irrimediabili: e addio anche alle vacanze…
I più grandi “incubi” di ciascuno di noi sono molto spesso legati alle dinamiche sul proprio posto di lavoro. Problemi con i colleghi, carichi di consegne, stipendi in ritardo o battibecchi con i superiori. E gli incubi si fanno ancor più “pesanti” quando non c’è nemmeno modo di staccare la spina almeno per un breve periodo. Il tema, in poche parole, è quello delle ferie, assolutamente fondamentali dopo lunghi periodi di stress e sacrifici. Ma, a volte – molto spesso, oseremmo dire – anche l’organizzazione dei periodi di vacanza diventa una vera e propria “impresa”.
La pianificazione delle ferie sul posto di lavoro, insomma, nella maggioranza dei casi tutto è, meno che… semplice. Le aziende si trovano infatti a dover bilanciare le esigenze operative con il diritto al riposo dei lavoratori e, molto spesso, la scelta dei periodi di ferie diventa un argomento (lungo) di discussione tra colleghi e datori di lavoro.
A volte, non è tanto raro, accade che qualcuno decida di prender ferie senza autorizzazione. Una decisione, un comportamento, che può causare problemi particolarmente seri. In molti casi, per garantire equità, si applica una turnazione tra dipendenti, permettendo a tutti di godere delle ferie nei periodi desiderati. Ma quando questo sistema non funziona e alcuni lavoratori decidono di agire “autonomamente”, si assentano senza il via libera del datore di lavoro.
Una condizione che, naturalmente, può compromettere il regolare funzionamento dell’azienda, soprattutto nei momenti di maggiore carico lavorativo. Anche se il diritto alle ferie è garantito dalla legge, è fondamentale rispettare le regole stabilite per evitare conseguenze disciplinari, che in casi estremi possono portare al licenziamento. Ma facciamo un po’ di chiarezza su quel che impone la legge in tal senso: quali sono le normative da prendere come riferimento? E, soprattutto, si può in alcuni casi veramente dire addio alle ferie pagate?
Il diritto a quelle 4 settimane di ferie ed i limiti imposti dalla legge
Diciamo intanto che, secondo la legge in Italia, ogni lavoratore dipendente ha diritto a un periodo minimo di ferie retribuite, che deve essere garantito dal datore di lavoro. Questo periodo è stabilito in almeno 4 settimane all’anno. Fra queste, due settimane devono essere fruite entro l’anno di maturazione, se richieste dal dipendente in modo continuativo; le restanti due settimane devono essere utilizzate entro i 18 mesi successivi.
Le ferie, al di là di tutto, servono a garantire il benessere psicofisico del lavoratore e, per questo motivo, non possono essere negate arbitrariamente dal datore di lavoro. Tuttavia, l’azienda ha la possibilità di organizzare la fruizione delle ferie per non compromettere la produttività. In generale, il datore di lavoro può stabilire periodi di chiusura aziendale o limitare la possibilità di assentarsi in momenti critici per l’attività. Il dipendente, d’altro canto, deve assolutamente rispettare il preavviso richiesto dal contratto collettivo o aziendale.

Fate così e… potete dire addio alle ferie pagate (e non solo)
Ma torniamo al caso limite, già anticipato sopra. Se c’è un lavoratore che decide di assentarsi senza permesso, si espone a sanzioni disciplinari, che possono variare in base alla gravità della situazione. Tra le conseguenze più comuni ci sono: il richiamo ufficiale o lettera di contestazione disciplinare; la riduzione dello stipendio per assenza ingiustificata; la possibilità di licenziamento per giusta causa, se l’assenza ha causato danni all’azienda. Ed è così che è possibile dire “definitivamente” addio alle ferie pagate. Altro che tutele del Ministero del Lavoro. Ma non finisce qui: il datore di lavoro può anche chiedere un risarcimento danni se l’assenza non autorizzata ha compromesso il normale svolgimento delle attività. Inoltre, in casi gravi, l’assenza può essere interpretata come dimissioni per fatti concludenti.
Per evitare sanzioni e tensioni sul posto di lavoro, è fondamentale rispettare le procedure aziendali per la richiesta delle ferie. Ecco alcuni consigli utili: presentare la richiesta con largo anticipo, rispettando il preavviso richiesto dal contratto; concordare con il datore di lavoro eventuali alternative in caso di esigenze aziendali e infine verificare il regolamento aziendale sulle ferie e le eventuali restrizioni previste. Soltanto quando il datore nega le ferie senza motivazioni valide, il dipendente può contestare la decisione inviando una richiesta formale tramite raccomandata A/R o PEC. In caso di rifiuto ingiustificato, è possibile rivolgersi agli enti preposti per la tutela dei diritti dei lavoratori.