Clamoroso Ora Legale: “Durerà solo una settimana” | Pronti di nuovo a girare le lancette: è arrivata l’ufficialità

Ora legale o solare_ (foto miolegale.it) - teleone.it
Quando rialzarsi dal letto è vero shock: ma adesso, occhio al voto dell’Unione Europea.
Ce ne rendiamo conto esattamente ogni anno, quando alzarsi dal letto diventa – improvvisamente – una vera e propria impresa titanica. E’ passato appena qualche giorno dalla reintroduzione dell’ora legale, con l’Italia che è tornata a spostare le lancette, come ogni anno, a partire da marzo (e fino ad ottobre) di un’ora avanti.
L’obiettivo è sempre lo stesso, quello di sfruttare meglio la luce del sole. Sebbene questo sistema sia in uso da decenni, questo, come già anticipato, porta con sé una serie di effetti sul corpo umano, oltre ad accendere sempre varie discussioni politiche sulla sua vera utilità. Ma intanto un po’ di storia: l’ora legale è stata reintrodotta in Italia nel 1966 per risparmiare energia, dopo un’interruzione di quasi vent’anni. Il principio è semplice: spostando l’orario avanti di un’ora, si riduce il consumo di elettricità nelle ore serali, beneficiando della luce naturale più a lungo.
Il cambio avviene l’ultima domenica di marzo e dura fino all’ultima domenica di ottobre, quando si torna all’ora solare. Ma passiamo a quelli che sono gli effetti più fastidiosi. Quelli sull’organismo umano, in particolare, non sono trascurabili. Il nostro orologio biologico è infatti regolato dal ritmo circadiano, che viene sensibilmente alterato dal passaggio all’ora legale.
E su questo ci concentreremo nell’articolo. Ma intanto, è chiaro che la scelta, ogni anno, viene fatta per alcune ragioni. La principale è proprio il vantaggio che l’ora legale porta per ciò che riguarda proprio il risparmio energetico. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica italiana, ogni anno il Paese risparmia milioni di kilowattora grazie alla riduzione dell’uso dell’illuminazione artificiale. Inoltre, giornate più lunghe favoriscono le attività all’aperto e il commercio serale.
Stop all’ora legale: l’infinito dibattito anche in Europa
Ma la decisione provoca da sempre dibattiti, a volte molto accesi, anche a livello europeo. Anche il Parlamento dell’UE ha più volte discusso proprio la possibilità di abolire il cambio d’ora stagionale, lasciando agli Stati membri la libertà di scegliere se adottare permanentemente l’ora solare o l’ora legale. E, come forse non tutti sanno, nello stesso Parlamento Europeo è anche arrivata l’ufficialità, con tanto di voto per porre fine all’obbligo del cambio d’ora.
La decisione, dunque, è arrivata, ma, in questo caso, quella definitiva è stata demandata ai singoli governi. E per ciò che riguarda l’Italia, il dibattito è ancora ben aperto. Alcuni esperti sostengono infatti che mantenere l’ora legale tutto l’anno porterebbe benefici, tra cui un miglior utilizzo della luce solare e una riduzione degli effetti negativi sul sonno. Altri, invece, preferiscono l’ora solare, considerata più naturale per il nostro organismo. Al momento, il sistema attuale rimane in vigore, ma il futuro dell’ora legale in Italia e in Europa potrebbe cambiare nei prossimi anni.

Occhio alle importanti ripercussioni sulla vita di tutti i giorni
Ma torniamo ad un altro tipo di effetto, che è quello sulla salute di ciascuno di noi. La modifica, infatti, come è stato dimostrato anche scientificamente, può causare diversi disturbi. Fra le varie problematiche, si riscontrano facilmente disturbi del sonno, stanchezza, difficoltà di concentrazione e persino un aumento del rischio di problemi cardiovascolari nei giorni immediatamente successivi al cambio. Sono stati numerosi gli esperti a studiare tutti gli effetti dell’odiato (soprattutto in certi periodi dell’anno) cambio d’ora, e il risultato delle analisi ha evidenziato che per adattarsi completamente alla nuova ora il corpo non impiega un giorno o due, ma è necessaria almeno una settimana.
Nel nuovo periodo, per rimanere alle rilevazioni scientifiche, molte persone accusano infatti problematiche di diverso tipo, prima fra tutte insonnia o difficoltà ad addormentarsi. E le ripercussioni sulla vita di tutti i giorni possono essere pure importanti. Difficoltà che riguardano sia la produttività che, a livello generale, anche l’umore. Per la settimana in esame, dunque, quella del “cambio” si potrebbe dire che – come sottolineano alcuni esperti – gli effetti rappresentano quasi un mini jet-lag, seppur in forma più lieve.