Proprietari di casa messi sull’attenti: il Governo mette altre tasse | È un bagno di sangue se non ti adegui

Casa in affitto (foto rockagent.it) - teleone.it
Riforma degli affitti brevi, regole più stringenti e multe salatissime: sono “mazzate” per i proprietari
Negli ultimi vent’anni, il settore degli affitti brevi ha conosciuto una crescita senza precedenti, trasformando totalmente, o quasi, il mercato immobiliare. Il boom è strettamente legato anche allo sviluppo di piattaforme online che hanno reso più semplice la gestione delle case in locazione temporanea. Grazie a servizi come Airbnb, Booking e Vrbo, oggi chiunque possieda un immobile può metterlo a reddito con facilità, senza la necessità di intermediari.
In poco tempo, dunque, grazie alla digitalizzazione del settore si è parecchio semplificata ogni fase del processo, dalla prenotazione fino alla gestione (importantissima anche questa) delle recensioni dei clienti. Tutte cose che hanno permesso anche ai piccoli proprietari di entrare in questo mercato in continua espansione.
Rispetto agli affitti tradizionali, gli affitti brevi offrono una maggiore flessibilità sia per gli ospiti che per i proprietari. Gli inquilini possono soggiornare per pochi giorni o settimane, beneficiando di soluzioni più economiche rispetto agli hotel. I proprietari, invece, possono massimizzare i guadagni adattando i prezzi in base alla stagionalità e alla domanda, senza vincolarsi a lunghi contratti d’affitto.
Negli ultimi anni, il settore ha visto una crescita costante grazie anche alla maggiore mobilità delle persone. Il turismo, il lavoro da remoto e la crescente popolarità dei viaggi di breve durata hanno incrementato la richiesta di soluzioni flessibili. Le città più turistiche hanno assistito a un vero e proprio boom, con un aumento significativo delle proprietà disponibili per gli affitti brevi. E poi, un contributo importante ha dato anche la domotica: serrature smart, sistemi di check-in automatizzati e dispositivi per la gestione energetica hanno reso infatti l’esperienza degli affitti brevi più efficiente e sicura. Il grande problema, purtroppo, è che per andare avanti bisognerà adeguarsi a tutte le nuove norme, con il grande rischio di multe pesantissime, vere e proprie “mazzate” per chi entra in questo mercato. Ma andiamo con ordine, e concentriamoci su tutte le novità del settore.
Se vuoi rimanere nel settore, segui le regole: le multe sono vere “mazzate”
E torniamo al presente, perché proprio negli ultimi anni il settore sta anche subendo una trasformazione significativa con l’introduzione di nuove normative, che mirano proprio a regolamentare un mercato diventato ormai in grande espansione. La riforma prevede obblighi più severi per i proprietari, standard di sicurezza rafforzati e nuove regole fiscali per le piattaforme digitali di cui parlavamo, come ad esempio Airbnb e Booking. L’obiettivo, alla fine dei conti, è quello di garantire maggiore trasparenza, tutelare i residenti nelle città turistiche e combattere l’evasione fiscale.
Le modifiche principali riguardano l’identificazione obbligatoria degli immobili, le norme di sicurezza, le restrizioni per i multiproprietari e la tassazione diretta alla fonte per le piattaforme online. E chi non si adegua, attenzione attenzione, rischia sanzioni ben più pesanti di quanto non si pensi. Queste, infatti, possono anche arrivare fino a 10mila euro. Ma concentriamoci sulle principali novità.

E adesso c’è il CIN e nuovi obblighi: sanzioni fino ad 8mila euro
Una delle più importanti innovazioni è l’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), obbligatorio per tutte le unità destinate agli affitti brevi. Gli immobili devono essere registrati nella Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR) e il codice deve essere esposto sia all’ingresso della proprietà che negli annunci online. Chi non rispetta questa regola rischia multe comprese tra 800 e 8.000 euro. Parallelamente, è stato rafforzato l’obbligo di registrare gli ospiti nel portale “Servizio Alloggiati” della Polizia di Stato, un requisito essenziale per aumentare i controlli e migliorare la tracciabilità delle presenze turistiche in Italia. Richiesti, inoltre, standard di sicurezza sempre più rigidi.
Fra gli obblighi troviamo, ad esempio, l’installazione di estintori certificati CE ogni 200 mq, con almeno un dispositivo per piano e la presenza di rilevatori di gas e monossido di carbonio, installati da tecnici certificati. Ci sono poi altre norme da tenere sott’occhio per evitare multe da quasi 10mila euro: chi possiede più di tre immobili destinati agli affitti brevi viene considerato un “operatore professionale” e deve rispettare ulteriori obblighi, tra cui l’apertura della Partita IVA. E cambia anche tassazione: la cedolare secca al 21% sarà applicabile solo al primo immobile, mentre per gli altri l’aliquota salirà al 26%. Fondamentale, dunque, adeguarsi al più presto: in caso contrario, potrebbe anche non valere la pena di andare avanti o rischiare grosso…