Dichiarazione dei redditi, la mazzata arriva direttamente dall’INPS: prima ti dà e poi ti toglie | Devi inserire pure queste prestazioni

inps dettaglio teleone.it

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Arrivano importanti novità dall’INPS: se pensavi che certe agevolazioni rimanessero invariate, ti sei sbagliato di grosso. Gli aggiornamenti.

Le cose cambiano, anche a distanza di settimane. In materia fiscale, poi, non ne parliamo… L’importante è sempre stare con occhio vigile e tener conto di tutte le modifiche ai regolamenti e alle dichiarazioni. Ma, soprattutto, tenersi sempre aggiornati attraverso i canali ufficiali. Ma anche in questo caso, è facile entrare in confusione, perché chi non si affida a professionisti del settore potrebbe, a volte, “mischiare le carte” anche involontariamente.

La (grande) tematica di cui parliamo è la dichiarazione dei redditi. Ma anche quella delle modifiche che partono dall’Inps, e che di conseguenza portano a modifiche anche sulle voci delle dichiarazioni di tutti i cittadini.

Prima di entrare nei dettagli sulle novità, prendiamo un esempio: quello dell’Assegno di inclusione, percepito nel 2024: chi lo ha ricevuto non deve dichiarare le somme percepite nel 730 del 2025, ma anche chi chi fruisce del Supporto Formazione Lavoro non dovrà inserire i redditi che ne derivano nella dichiarazione dei redditi. Si tratta di somme erogate che non concorrono alla formazione del reddito e non sono soggette a tassazione.

Quando si compila la dichiarazione dei redditi, dunque, è importante sapere quali redditi vanno inseriti nel modello 730/2025 e quali, invece, non sono soggetti a tassazione. Facciamo chiarezza su questo punto: l’Inps eroga diverse prestazioni che, pur rappresentando un’entrata economica, non devono essere dichiarate perché esenti da imposte.

L’assegno unico per i figli o l’Assegno di inclusione: non dichiarateli

Nel 730 del 2025, dunque, devono essere indicati solo i redditi che concorrono alla formazione del reddito imponibile. Se una somma è esente da Irpef, non è necessario riportarla nella dichiarazione. Una delle prestazioni più diffuse che non va dichiarata, e qui facciamo un altro esempio, è l’Assegno Unico per i figli. Sebbene l’Inps fornisca una Certificazione Unica per questa misura, si tratta solo di un documento informativo: l’assegno unico è esente da tasse e non concorre alla formazione del reddito.

Lo stesso vale per altre misure di sostegno al reddito come quelle che abbiamo citato prima, ovvero Assegno di Inclusione o Supporto Formazione Lavoro. Entrambi non devono essere riportati nel 730/2025. Tra le prestazioni assistenziali che non rientrano nella dichiarazione dei redditi troviamo anche la pensione di invalidità civile, sia parziale che totale, e l’assegno sociale. Queste misure non sono considerate redditi imponibili.

Una dichiarazione dei redditi teleone
Dichiarazione dei redditi teleone.it

Altre prestazioni esenti, e quelle da includere nel 730/2025

E andiamo avanti con altri casi specifici: l’indennità di accompagnamento, riconosciuta agli invalidi totali, è un altro contributo che non deve essere dichiarato. Pur non essendo legato al reddito del beneficiario, rientra tra le somme esenti da tassazione. Anche l’assegno di maternità per le donne disoccupate è esente da Irpef e, quindi, non va inserito nel 730/2025.

Non tutte le somme erogate dall’Inps sono esenti da tassazione. Alcune prestazioni devono essere obbligatoriamente inserite nella dichiarazione dei redditi, come le pensioni previdenziali, comprese la pensione di reversibilità e l’assegno ordinario di invalidità. Altre misure imponibili sono le indennità di disoccupazione, tra cui la Naspi e la Dis-Coll, equiparate a reddito da lavoro dipendente e soggette a tassazione Irpef. Per queste prestazioni, l’Inps rilascia ogni anno la Certificazione Unica (CU), scaricabile dal sito istituzionale a partire dal 16 marzo.