L’INPS ha diramato l’ultima circolare: ora sì che c’è da festeggiare | Erano anni che non cambiavano questa regola

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Indennità di malattia per pensionati lavoratori e altre novità: le nuove disposizioni dell’INPS.
Oggi sempre più pensionati scelgono di non abbandonare il mondo del lavoro, intraprendendo nuove attività per passione o necessità. Questo fenomeno è in crescita e sta cambiando, in un certo senso, anche il concetto stesso di pensionamento. La motivazione principale, ovviamente, è la voglia di sentirsi ancora attivi e utili alla società. Molti ex lavoratori, dopo anni di esperienza in un settore specifico, decidono di mettere a frutto le proprie competenze avviando piccole attività imprenditoriali oppure offrendo consulenze.
Altro fattore fondamentale è la situazione economica. Con pensioni spesso insufficienti a mantenere un tenore di vita dignitoso, alcuni pensionati optano per un’occupazione part-time o autonoma, garantendosi così un’integrazione al reddito. Il digitale, fra l’altro, ha aperto nuove possibilità. Con l’uso di Internet e dei social, sempre più pensionati si reinventano in settori innovativi che vanno dalla formazione online all’e-commerce, ma, perché no, anche alla creazione di contenuti per i più giovani.
A proposito di INPS, la notizia è arrivata da poco e rappresenta una novità assoluta rispetto al passato. Sotto la lente d’ingrandimento l’Istituto Nazionale, che ha recentemente chiarito che anche i pensionati che intraprendono un nuovo lavoro dipendente hanno diritto all’indennità di malattia. Con la circolare n. 57 dell’11 marzo 2025, l’INPS ha fornito importanti chiarimenti riguardo al riconoscimento dell’indennità di malattia per i lavoratori già titolari di trattamento pensionistico che avviano un nuovo rapporto di lavoro dipendente.
Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto al passato, dove si riteneva che i pensionati lavoratori non avessero diritto a tale indennità, poiché la pensione stessa era considerata una forma di protezione economica durante la malattia. Ma andiamo ai dettagli delle ultime novità.
Cumulabilità della pensione con i redditi da lavoro
Secondo la nuova circolare, i pensionati che instaurano un rapporto di lavoro subordinato sono soggetti all’obbligo contributivo per la malattia, e pertanto hanno diritto alla relativa prestazione economica in caso di evento morboso. E la cosa vale per tutti i pensionati lavoratori dipendenti, ad eccezione dei titolari di pensione di inabilità. Per i lavoratori che appartengono a quest’ultima categoria, infatti, c’è, appunto, già alla base una incompatibilità con lo svolgimento di attività lavorativa.
Un altro aspetto rilevante riguarda la possibilità di cumulare la pensione con i redditi da lavoro. Dal 1° gennaio 2009, le pensioni di vecchiaia, anzianità e anticipate sono interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente. Questo significa che i pensionati possono intraprendere nuove attività lavorative senza subire riduzioni dell’importo della pensione. E’ però anche importante notare che per alcune categorie di pensionati, come i titolari di pensione di inabilità, esistono specifiche restrizioni riguardo alla possibilità di svolgere attività lavorative.

Ma c’è anche l’obbligo contributivo: ecco cosa si deve sapere
Inoltre, i titolari di pensione di vecchiaia liquidata nel sistema contributivo possono cumulare interamente la pensione con i redditi da lavoro a partire dal 1° gennaio 2009. Questo ha ampliato le opportunità per i pensionati di continuare a contribuire al mercato del lavoro senza penalizzazioni economiche. È importante sottolineare che i pensionati che avviano un nuovo rapporto di lavoro dipendente sono tenuti al versamento dei contributi previdenziali, inclusi quelli per la malattia.
Questo obbligo contributivo garantisce loro l’accesso alle prestazioni economiche in caso di malattia, al pari degli altri lavoratori dipendenti. Pertanto, i datori di lavoro devono assicurarsi di adempiere correttamente a tutti gli obblighi contributivi per i propri dipendenti pensionati, per garantire loro la copertura previdenziale completa. Le nuove disposizioni INPS rappresentano dunque un passo avanti significativo nella tutela dei diritti dei pensionati che scelgono di rientrare nel mondo del lavoro. E questi lavoratori possono ora contare su una copertura previdenziale completa, inclusa l’indennità di malattia, che garantisce al 100% una maggiore sicurezza economica e sociale.