Scandalo referti istologici nei cassetti per mesi, ecco le contestazioni degli ispettori

L'ospedale di Castelvetrano

L'ospedale di Castelvetrano

 La vicenda è esplosa a metà gennaio di quest’anno dopo l’interrogazione parlamentare del deputato di Forza Italia Giorgio Mulè che aveva chiesto spiegazioni sul caso dell’insegnante Maria Cristina Gallo, alla quale il referto istologico fu consegnato con otto mesi di ritardo quando il suo tumore era già al IV stadio.

Anche il ministero della Salute ha deciso di inviare in Sicilia gli ispettori per fare chiarezza sul caso dei ritardi nella consegna dei referti istologici ai pazienti, l’indagine comincerà la prossima settimana. Secondo gli ispettori regionali anche il ministro Orazio Schillaci sarebbe stato indotto a sottovalutare la questione nella sua risposta all’interrogazione parlamentare di Mulè, perché ai suoi uffici l’Asp di Trapani avrebbe fornito dati parziali.

“I ritardi – si legge nel documento dell’assessorato alla Salute – accumulati dall’Asp di Trapani nell’erogazione di prestazioni indispensabili, che a tutela della salute della persona devono essere erogate con la massima tempestività, e che, pertanto, hanno generato allarme nella popolazione – oltre a mettere a repentaglio la salute dei cittadini – evidenziano gravi responsabilità gestionali, a cui la direzione aziendale avrebbe dovuto porre rimedio con l’adozione di concreti interventi, anche di monitoraggio, che avrebbero fornito l’esatta dimensione della gravità del fenomeno”.

Per gli ispettori regionali “sono emerse criticità gestionali, di verifica e di controllo, divenute particolarmente gravi e discendenti dalla sottovalutazione della problematica da parte dei vertici strategici ed aziendali nel sistema di erogazione di prestazioni sanitarie”.

Una serie di errori

Ecco le sette contestazioni degli ispettori della Regione siciliana all’Asp di Trapani, nelle conclusioni del dossier sul caso dei referti istologici tenuti nei cassetti per mesi dall’Asp di Trapani, consegnato all’assessorato regionale alla Salute e al governatore Renato Schifani.

1) la nomina del direttore sanitario aziendale è avventa soltanto nel mese di settembre 2024 e non risultano atti relativi al coinvolgimento del responsabile del rischio clinico e qualità, in questa grave vicenda, da parte della nuova direzione strategica;

2) la principale causa, addotta dall’Asp di Trapani, sul ritardo di refertazione è la carenza di anatomopatologi nel reparto. In data 4 marzo 2025 dalla Siapec (Società Italiana di anatomia patologica e di citologia diagnostica) emerge che ogni dirigente medico anatomopatologo dovrebbe eseguire almeno 2.500 diagnosi l’anno. Da quanto pervenuto dall’Asp di Trapani si evince, di contro, che i dirigenti medici anatomo patologi, hanno eseguito – annualmente – un numero di diagnosi compreso tra circa 500 e 1700, sia nel 2023 che nel 2024, numero notevolmente inferiore rispetto al target fissato;

3) a un’analisi dei dati fomiti dall’Asp di Trapani in merito al numero degli esiti istopatologici in carico al servizio di anatomia patologica, riferiti agli anni 2022/2024 e confrontati con il target fissato dalla Siapec emerge un evidente sottodimensionamento dei carichi di lavoro per ciascun dirigente medico anatomo patologo;

4) durante la visita ispettiva del 3 marzo 2025, non è stata fornita, nonostante richiesta, alcuna evidenza documentale di linee guida o procedure adottate dal servizio di anatomia patologica in ottemperanza alle linee guida emanate dal Ministero della Salute del 2015;

5) nel passaggio alla nuova gestione non si è dato seguito alla disposizione del direttore sanitario, pro tempore, in merito alla centralizzazione del servizio di anatomia patologica presso il P.O. di Trapani, per risolvere la criticità legata ai ritardi di refertazione e consegna degli esami istologici, avvenuta soltanto nel terzo trimestre 2024;

6) l’assessorato ha avviato una indagine conoscitiva per sapere i tempi medi di esecuzione per le prestazioni di anatomia patologica eseguiti presso gli enti del sistema sanitario regionale, sia con riferimento agli esami citologici che istologici riferiti all’anno 2024 e ai primi due mesi dell’anno 2025. Sono stati acquisiti i riscontri nel frattempo pervenuti compendiati nell’unito prospetto dai quali emerge, per i medesimi esami, un tempo di refertazione tra i 10 ed i 20 giorni lavorativi;

7) l’organizzazione interna non è ottimizzata per una gestione fluida e tempestiva delle pratiche istologiche: le problematiche nel coordinamento delle attività tra il personale e la carenza di un sistema di monitoraggio in tempo reale delle attività diagnostiche hanno aumentato i tempi di attesa.