Disastro busta paga, persi centinaia di euro: la giornata inizia del peggiore dei modi | La notizia è tra le più brutte

Lavoro contratto (pexels) - Teleone.it

Lavoro contratto (pexels) - Teleone.it

Chi lavora meno e ha uno stipendio ridotto, subisce maggiori penalizzazioni: un paradosso… 

Non fa per nulla piacere, quando si perde un qualsiasi diritto. E la notizia, in questo caso, sa anche un po’ di beffa, perché riguarda una categoria di lavoratori – in particolare quelli part-time – che navigano fra mille difficoltà per uno stipendio che viene già definito “basso reddito”. La penalizzazione, e qui entriamo nei dettagli, deriva dalla legge di Bilancio.

Quella che si riferisce all’anno in corso, il 2025, avrà ripercussioni importanti proprio sui dipendenti con contratto part-time e un reddito annuo che è inferiore agli 8.500 euro. Non si può dire in modo diverso: la perdita, infatti, sarà consistente.

Fino allo scorso anno, il 2024, i lavoratori con redditi bassi potevano infatti contare sull'”aiuto” dell’esonero contributivo IVS del 7%. Questo garantiva infatti un beneficio mensile di circa 50-60 euro. E adesso, invece, sta qui la novità, proprio la legge di Bilancio 2025 ha cancellato questa agevolazione, lasciando questi lavoratori con una busta paga ridotta.

La perdita di questa misura fiscale si aggiunge a un altro problema. Tutti coloro che hanno un reddito che è sotto la soglia degli 8.500 euro, rientrano nella no tax area. Questo significa che i soggetti in questione non pagano l’IRPEF ma, di conseguenza, non possono nemmeno beneficiare di altri “aiuti”. Fra questi, ad esempio, il bonus dei 100 euro, ma a questo si aggiungono anche altre detrazioni fiscali.

Part-time e redditi bassi, ma nessuna misura compensativa

Fino al 31 dicembre 2024, l’esonero IVS rappresentava un piccolo aiuto per chi lavorava con contratti ridotti, permettendo di ricevere qualche decina di euro in più alla fine di ogni mese. Ma la sua eliminazione non è stata accompagnata da alcuna misura di compensazione, lasciando, dunque, proprio questi lavoratori senza alcun sostegno.

Fino a questo momento, nonostante quelle che erano state, a più riprese, le richieste o – semplicemente – le proposte di intervento da parte del Governo, in pratica non è stato introdotto alcun correttivo. La questione riguarda soprattutto coloro che lavorano tra le 16 e le 24 ore settimanali, una categoria già svantaggiata in termini di diritti e retribuzione.

conti soldi lavoro (pexels) - Teleone.it
conti soldi lavoro (pexels) – Teleone.it

Quante promesse, dal Governo… Ma in vista solo peggioramenti 

Fino allo scorso mese di febbraio il Governo aveva fatto sapere di riconoscere quello che è un gran problema, e dichiarato dunque l’intenzione di introdurre misure a favore di questi lavoratori. Tuttavia, a distanza di un mese, nessuna iniziativa è stata ufficialmente attuata.

La mancata conferma del trattamento integrativo e dell’esonero IVS, alla fine, non fa che provocare anche una specie di paradosso. Chi lavora meno giorni e ha uno stipendio ridotto subisce una penalizzazione maggiore. Rispetto allo scorso anno, così, la busta paga dei lavoratori in questione non può che essere destinata a diminuire. E le prospettive di miglioramento nel breve periodo… nemmeno si intravedono. Una situazione, quella dei lavoratori part-time, che continua dunque ad essere critica e, senza interventi urgenti, rischia di peggiorare ulteriormente.