Barreca giudicato “capace di intendere e di volere”: strage di Altavilla, processo al via

Giovanni Barreca, muratore di Altavilla Milicia, nel palermitano, è stato giudicato capace di intendere e di volere dalla Corte d’Assise di Palermo. L’uomo è accusato, insieme ai complici Sabrina Fina e Massimo Carandente, di aver torturato e ucciso la moglie e i due figli per un atto di esorcismo. La difesa aveva chiesto il riconoscimento di un’infermità mentale, ma i giudici hanno respinto l’istanza, confermando così la sua imputabilità nel processo.
E intanto, è stata condannata a 12 anni e 8 mesi dal gip dei minori Nicola Aiello la ragazza di 17 anni (oggi maggiorene) che è accusata di aver ucciso la madre e due fratellini durante il folle rito di liberazione al demonio.
Secondo gli inquirenti, Barreca e i suoi complici avrebbero agito con particolare crudeltà, ritenendo che le vittime fossero possedute da entità maligne. La vicenda ha lasciato sgomenti e riportato l’attenzione sui pericoli legati a credenze distorte e pratiche illegali.
La difesa di Sabrina Fina aveva inoltre presentato un’istanza di nullità del decreto di giudizio, sostenendo l’indeterminatezza delle accuse contro di lei.
Tuttavia, la Corte ha respinto l’eccezione, affermando che le imputazioni sono dettagliate in modo sufficiente da garantire un pieno contraddittorio. Anche per Massimo Carandente è stata rigettata la richiesta di una nuova perizia psichiatrica: per i giudici non ci sono dubbi sulla sua capacità di intendere e volere.
Respinta la richiesta di rito abbreviato
Un altro punto fondamentale del processo riguarda la richiesta di accedere al rito abbreviato avanzata dalla coppia Fina-Carandente. Tale richiesta è stata negata a causa delle aggravanti delle sevizie e della crudeltà. Questo significa che i due dovranno affrontare il processo ordinario, con il rischio di una condanna più severa.
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