La marcia Bagheria-Casteldaccia, 42 anni di lotta: “Altro segnale forte contro la mafia”
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Da oltre quattro decenni, la marcia Bagheria-Casteldaccia rappresenta un simbolo di resistenza e impegno nella lotta contro la mafia. Anche quest’anno, studenti, attivisti e figure storiche come don Francesco Stabile, padre Cosimo Scordatoci e Vito Lo Monaco hanno preso parte all’evento per ribadire che la battaglia per la legalità non è ancora conclusa.
La marcia, organizzata dal Centro Studi Pio La Torre, vede la partecipazione di centinaia di giovani che scendono in strada per la prima volta, testimoniando la volontà di mantenere viva la memoria e l’impegno civile. Nonostante i progressi compiuti, il fenomeno mafioso continua a rappresentare una minaccia per la società.
Secondo Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia all’Ars, è necessario “rilanciare l’impegno contro la mafia, come 42 anni fa, quando questo territorio era il cosiddetto triangolo della morte”. Ha inoltre sottolineato che “Cosa nostra non è un fenomeno del passato, ma continua a radicarsi nei nostri territori, con un consenso sociale in crescita e una bassa percezione della sua pericolosità”.
Un territorio simbolo della resistenza
Bagheria e Casteldaccia, tristemente note come il “triangolo della morte” per la violenza mafiosa degli anni passati, vengono ogni anno riconquistate dalla marcia antimafia. L’evento, oltre ad avere un valore commemorativo, rappresenta un segnale forte di resistenza e opposizione alla criminalità organizzata. Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, presente alla manifestazione, ha evidenziato come “il passaggio di oggi non sia solo formale, ma sostanziale, specialmente dopo la recente crescita di Cosa nostra, che deve essere affrontata con strategie mirate e operazioni incisive”. (foto bagherianews.it)
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