Palermo, presunta violenza sessuale in un B&b su una turista: chiesti 10 e 7 anni di carcere

La procura di Palermo ha richiesto una condanna di 10 anni di carcere per Giuseppe Romano e 7 anni per il cugino Agostino Romano, accusati di aver abusato di una turista italo-canadese in un bed & breakfast del capoluogo siciliano. La stanza si trova in una struttura nei pressi delal stazione centrale del capoluogo siciliano, e i fatti risalgono allo scorso aprile, quando la donna ha denunciato l’accaduto ai carabinieri.

Secondo la ricostruzione, la turista si sarebbe svegliata nella stanza in stato confusionale, con forti dolori all’addome. Disorientata e spaventata, si è recata subito dai carabinieri per denunciare i due uomini.

Come ha conosciuto i presunti aggressori

La donna era arrivata a Palermo per far visita al suo compagno, ricoverato al Policlinico. All’interno dell’ospedale sarebbe stata abbordata da Giuseppe Romano, che si sarebbe presentato come un operatore sanitario. Dopo averla accompagnata in reparto, l’uomo l’avrebbe poi invitata a trascorrere la serata insieme. Il gruppo si sarebbe recato prima in una rosticceria, poi nella stanza del B&B, dove si sarebbe consumata la presunta violenza.

Gli elementi chiave dell’accusa

Tra le prove al vaglio della Procura figurano messaggi inviati dalla vittima la mattina successiva, tra cui uno in cui scrive: “Perché mi hai fatto questo?”. Inoltre, le indagini hanno portato alla luce intercettazioni telefoniche tra le mogli degli imputati, che conterrebbero riferimenti diretti all’accaduto.

I due imputati hanno respingono le accuse, sostenendo che si sia trattato di un rapporto consenziente. Il giudice per l’udienza preliminare ha disposto l’audizione di alcuni testimoni chiave, il cui racconto potrebbe essere decisivo per il processo. Nei prossimi mesi il tribunale dovrà ricostruire con precisione gli eventi della notte e valutare tutte le prove raccolte. (foto archivio, stazione centrale di Palermo)

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