Convinta di poter riavere il suo ex grazie a un rituale contro il malocchio, una donna di 48 anni ha finito per perdere 650 euro in quella che si è rivelata una truffa ben orchestrata: la vittima, residente in un paesino dell’entroterra delle Marche, attraversava un periodo difficile: senza amici e da poco senza compagno, cercava disperatamente una soluzione per superare il momento.
Su Facebook si era imbattuta in un annuncio che prometteva aiuto per problemi d’amore e familiari. Il primo consulto era gratuito, gli altri a pagamento. Aggrappandosi alla speranza di riconquistare il suo ex, la donna aveva contattato gli autori dell’inserzione, che le avevano diagnosticato un presunto malocchio da eliminare con un rituale specifico.
Il rito sarebbe durato tre giorni e costava 50 euro. Il pagamento era stato un primo ostacolo: gli interlocutori insistevano per ricevere il denaro tramite Western Union, ma la donna, ignara del funzionamento, aveva chiesto un’alternativa. Alla fine, aveva inviato il denaro su una Postepay intestata a una 65enne piemontese.
Dopo il primo versamento, il rituale era iniziato: la vittima aveva inviato le foto sue e dell’ex compagno, ma subito era emersa una nuova richiesta di denaro. Servivano altri 50 euro per acquistare degli “ingredienti”.
A quel punto, la truffa era entrata in un vortice senza fine: ogni ostacolo sembrava richiedere ulteriori pagamenti da 100 o 200 euro, fino a quando la donna, ormai al verde, si era resa conto di essere stata raggirata.
In totale, aveva perso 650 euro prima di capire che l’unico “malocchio” era la truffa subita. Ora, la vicenda è finita in tribunale: ieri l’udienza davanti al giudice Domenico Potetti e al pm Francesca D’Arienzo è stata rinviata. Sul banco degli imputati c’è la 65enne titolare della Postepay, difesa dall’avvocato Paolo Marchionni.
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