Siccità, le piogge non sono bastate: situazione critica, anche l’Ancipa a giorni rimarrà a secco
A breve dalla diga acqua soltanto per i comuni del nord dell’Ennese. E intanto nel Nisseno si scavano nuovi pozzi
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Nonostante le intense piogge autunnali e gli eventi alluvionali del 19 ottobre, il deficit idrico delle dighe siciliane continua a peggiorare.
I dati forniti dall’Autorità regionale di bacino, aggiornati al 21 ottobre, mostrano un ulteriore calo del 4,5% rispetto a settembre. Attualmente, le dighe contengono poco più di 171 milioni di metri cubi d’acqua, contro i 188 milioni registrati quattro settimane fa.
Tuttavia, il volume prelevabile, per non danneggiare le specie ittiche, è limitato a 55 milioni di metri cubi, destinati all’uso domestico e irriguo.
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La situazione appare particolarmente critica se confrontata con l’anno scorso: al primo novembre 2023, le riserve idriche ammontavano a 325 milioni di metri cubi, quasi il doppio rispetto a oggi (-45%).
A rischio imminente di esaurimento sono anche bacini come l’Ancipa, che alimenta diversi comuni dell’Ennese e potrebbe prosciugarsi entro le prossime settimane, secondo quelle che sono state le stime fatte dall’Autorità.
Il panorama è desolante, con molti invasi già prosciugati, tra cui Fanaco, Disueri, Ogliastro, Gorgo e Zaffarana. Si temeva per i danni causati dall’alluvione, ma la reale minaccia è la persistenza della siccità, che lascia la Sicilia in una situazione di continua emergenza idrica.
Dalla diga Ancipa a breve l’acqua sarà disponibile soltanto per i comuni che si trovano a nord dell’Ennese. Per tentare di risolvere il dramma siccità, nel Nisseno intanto si sono iniziati a scavare nuovi pozzi. Ma la situazione è già particolarmente critica.
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