Cultura e Spettacoli

Gibellina “Capitale italiana dell’Arte contemporanea” per il 2026

E’ Gibellina la città insignita del titolo di “Capitale italiana dell’Arte contemporanea” per l’anno 2026.

Lo ha annunciato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in occasione della cerimonia di proclamazione del comune scelto tra i 5 finalisti con Pescara, Carrara, Gallarte, e Todi avvenuta dopo il vaglio delle 23 proposte di candidatura arrivate al Ministero.

Il titolo, ha annunciato la Presidente della Giuria, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, è stato assegnato all’unanimità.

“Esprimo profonda soddisfazione – dice il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani – per la proclamazione di Gibellina come Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026. Questo riconoscimento celebra una città simbolo di rinascita culturale e architettonica, un luogo che, dalla tragedia del terremoto, ha saputo risorgere come punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea e l’innovazione creativa. La scelta della cittadina trapanese sottolinea non solo l’importanza storica e culturale di questo Comune siciliano, ma anche l’incredibile contributo della nostra regione al panorama artistico nazionale”,

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“La designazione – ha proseguito – rappresenta un’opportunità straordinaria per sostenere nuovi progetti e per far crescere ancora di più l’identità artistica e culturale del Comune. Come avvenuto già con Agrigento, che il prossimo anno sarà la Capitale italiana della Cultura, ci impegneremo affinché anche Gibellina, al di là del contributo statale, possa contare su ulteriori risorse finanziare che diano impulso a iniziative che valorizzino il territorio e promuovano l’arte contemporanea in tutte le sue forme”.

L’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato, ha detto: “Dopo Agrigento Capitale italiana della Cultura la Sicilia ottiene un nuovo e prestigioso riconoscimento. Un segno tangibile della straordinaria ricchezza culturale dell’Isola, che rappresenta uno scrigno a cielo aperto dove si fondono e convivono etnie e tradizioni in una unicità irripetibile. Anche questa designazione è il segnale che stiamo lavorando nella giusta direzione, nel segno della tutela, della valorizzazione e della corretta fruizione del nostro patrimonio artistico e culturale”.

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