Agrigento, piena crisi idrica: acqua ogni 15 giorni e si alza la protesta, lettera a Mattarella
Il sindaco Micciché firma un’ordinanza per limitare l’uso dell’acqua potabile: i cittadini chiedono interventi straordinari
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Ad Agrigento la crisi idrica ha raggiunto livelli critici con l’acqua distribuita ogni 15 giorni e a Ravanusa, in provincia, i turni arrivano fino a 20 giorni. Il sindaco di Agrigento, Franco Micciché, definendo questa la peggiore emergenza idrica degli ultimi anni, ha firmato un’ordinanza che vieta l’uso di acqua potabile (LEGGI) per il lavaggio di marciapiedi, auto, e per innaffiare giardini. L’ordinanza si ispira al vademecum della Regione, vietando anche l’uso per fontane ornamentali e piscine.
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Micciché ha dichiarato che la grave crisi impone di usare l’acqua solo per scopi alimentari, domestici e igienici. Ha inoltre autorizzato l’uso di acqua proveniente da pozzi privati con autobotti non ufficiali, purché l’acqua venga prelevata dai punti di approvvigionamento gestiti da Aica, la società idrica locale.
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La Federconsumatori ha protestato contro le restrizioni alle autobotti ufficiali, che hanno rallentato la distribuzione idrica. I presidenti della Sicilia e di Agrigento, Alfio La Rosa e Angelo Pisano, hanno chiesto l’intervento del governo nazionale per inviare una nave cisterna della marina militare. Un vertice in prefettura ha stabilito approvvigionamenti speciali per i condomini in giorni stabiliti.
Il comitato “Vogliamo l’acqua” e il Cartello sociale di Agrigento hanno inviato una lettera-appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, firmata da 1.400 agrigentini.
La lettera chiede misure straordinarie come l’intervento del Genio militare e della Protezione civile e investimenti infrastrutturali per evitare future crisi idriche. Anche la consulta delle associazioni di Aica ha criticato la gestione dell’emergenza, evidenziando come le misure adottate abbiano peggiorato il servizio all’utenza.
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