Un violento scontro tra detenuti nel carcere Malaspina di Palermo ha provocato una serie di gravi disordini il 19 luglio scorso. Paolo La Corte, vicesegretario provinciale del Sappe, sindacato autonomo della polizia penitenziaria, ha denunciato l’accaduto, evidenziando che tra i partecipanti alla rissa c’era anche il giovane accusato dell’omicidio di Rosolino Celesia, ex calciatore del Cep.
Secondo La Corte, la lite è scoppiata tra due fazioni di detenuti palermitani, degenerando rapidamente.
“Tre o quattro detenuti si sono picchiati violentemente, e un poliziotto che tentava di separarli è stato colpito in faccia, riportando una prognosi di trenta giorni”, ha dichiarato La Corte. Durante il caos, alcuni detenuti hanno cercato di sottrarre le chiavi a un agente, aggredendolo fisicamente.
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L’intervento del comandante e del direttore del carcere è stato cruciale per ristabilire l’ordine. “È stata una giornata di grande tensione”, ha aggiunto La Corte. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha duramente condannato l’episodio, definendolo “un gravissimo attacco allo Stato e a chi lo rappresenta in carcere”.
Capece ha chiesto una riforma urgente della gestione carceraria, lamentando che gli istituti penitenziari sono ormai “in balia di facinorosi convinti di essere in un albergo dove possono fare ciò che vogliono”.
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