Cultura e Spettacoli
Teatro Massimo di Palermo, presentata la nuova stagione
Eros e Thanatos, motore creativo di gran parte del repertorio lirico, è anche quest’anno il tema che caratterizza il programma della stagione 2024-2025 del Teatro Massimo di Palermo. Un programma che raccoglie in sè spunti e ispirazioni nati nelle stagioni precedenti, e porta a compimento progetti, collaborazioni e visioni sull’arte e sulla nostra società che la Fondazione Teatro Massimo persegue da diversi anni. A presentare la Stagione, tra i decori e gli arredi liberty della Sala Basile di Villa Igiea, disegnata dallo stesso architetto che insieme al padre ha progettato il Teatro Massimo, sono il Sindaco di Palermo e Presidente della Fondazione, Roberto Lagalla, e il Sovrintendente e Direttore artistico, Marco Betta.
La stagione scorsa aveva già tracciato il tema della relazione Amore-Morte con le due opere cardine, I Capuleti e i Montecchi di Bellini e Tristan und Isolde di Wagner, entrambe dirette da Omer Meir Wellber.
Quest’anno Eros e Thanatos troveranno nuove declinazioni a partire dall’opera inaugurale Le Grand Macabre di Gyòrgy Ligeti, dove la morte incombe fin dal titolo e il sesso invade ogni scena; per poi ritornare con l’Otello di Verdi e l’erotismo dell’ultimo bacio a Desdemona; ma anche nel Faust di Gounod, alla ricerca di vita ed amore eterni contrapposti a morte e dannazione; nell’Elisir d’amore di Donizetti con riferimento alla storia di Tristano e Isotta; e in due delle più grandi e scandalose composizioni di inizio Novecento, entrambe legate a un erotismo che si spinge nella morte, come Salome di Strauss e Le sacre du printemps di Stravinsky.
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L’uso spregiudicato di amore e morte per raggiungere il potere sarà al centro anche di un testo attualissimo come è quello del libretto di Mitridate Eupatore di Alessandro Scarlatti, proposto in occasione dei 300 anni dalla morte del grande compositore palermitano; mentre non la morte, ma un sonno talmente profondo da essere altrettanto pericoloso si trova nella Sonnambula di Bellini, l’altro eccelso compositore siciliano; infine anche negli spettacoli di balletto troviamo una vita congelata in un pupazzo di legno e liberata dall’amore (Schiaccianoci), un amore che rischia di portare alla distruzione (Anna) e un amore che sopravvive oltre la morte e riesce a salvare l’amato (Giselle).
“La nuova stagione del Teatro Massimo – dice il Sovrintendente e Direttore artistico Marco Betta – è concepita come un affresco, come un grande specchio che riflette il nostro tempo attraverso la grande tradizione dell’opera, della danza e della musica, un arcipelago d’arte che racconta le visioni e le emozioni del teatro che si può sognare e immaginare oggi. E’ una stagione in linea con la grande identità e la vocazione internazionale del Teatro Massimo di Palermo, una stagione in cammino che cerca di interpretare le sfide di un presente sempre più complesso. Una stagione in forma di rampicante i cui rami tendono a fare germogliare eventi per la città, nella città per costruire un teatro sociale oltre il teatro stesso con il desiderio e l’auspicio di un abbraccio di arte e cultura che possa essere per tanti, per molti. Ringrazio tutti i lavoratori, gli artisti e lo staff per la loro professionalità; ringrazio il Presidente, Sindaco Prof. Roberto Lagalla che ha attivato percorsi virtuosi e importanti per la Fondazione, ed è sempre vicino al Teatro con passione e cura; grazie al Consiglio di Indirizzo, al Collegio dei Revisori, e grazie anche al Comune di Palermo, al Ministero della Cultura e alla Regione Siciliana che garantiscono il loro impegno e il loro sostegno all’istituzione con grande attenzione e competenza. Un grazie riconoscente al pubblico sempre presente ed in armonia, che non ha mai smesso di credere ai valori profondi che il Teatro Massimo esprime con l’arte, per l’arte.
“La stagione 2024/2025 del Teatro Massimo – afferma il Sindaco e Presidente della Fondazione, Roberto Lagalla – prosegue una narrazione nel solco delle precedenti, come se ci fosse un filo conduttore che non si spezza, una continuità che non vuol significare ripetitività, ma ispirazione e creatività rispetto a temi attuali e di questo ringrazio il Sovrintendente e la sua squadra di collaboratori che hanno pensato a questa nuova stagione, e le maestranze del Teatro che daranno vita alle rappresentazioni. Ma ringrazio anche il Ministero della Cultura e la Regione Siciliana che non hanno mai fatto mancare il loro continuo sostegno. L’augurio, e di questo sono sicuro, è che a ripetersi saranno soprattutto i successi di pubblico che il Teatro Massimo ha fatto registrare nell’ultimo biennio, in termini di critica, botteghino e visite”.
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