Quattro anni di carcere e 6mila euro di multa: a Palermo c’è prima condanna relativa all’omicidio di Lino Celesia, l’ex calciatore ucciso lo scorso 21 dicembre durante una sparatoria nella discoteca Notr3 di via Pasquale Calvi.
La sentenza, emessa al termine di un processo con rito abbreviato, è inferiore di due anni rispetto alla richiesta del pubblico ministero Vittorio Coppola.
G.O., il maggiore dei due fratelli arrestati per l’omicidio, assistito dall’avvocato Vanila Amoroso, era accusato – come riporta gds.it – di porto e detenzione della pistola utilizzata per uccidere Celesia durante un conflitto tra due gruppi. Nonostante la difesa abbia sostenuto che l’arma fosse a salve e dunque innocua, il tribunale ha ritenuto che si trattasse della stessa pistola che ha sparato nella caotica scena del crimine.
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La versione di G.O., pescivendolo con un figlio piccolo, secondo cui avrebbe acquistato una scacciacani tramite Telegram e poi gettata via, non ha convinto il giudice. L’arma del delitto non è mai stata recuperata. Intanto, il fratello minore, M., che ha compiuto 18 anni a maggio, dovrà rispondere di omicidio nell’udienza preliminare fissata per il 23 luglio presso il tribunale dei minorenni.
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