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Clelia e la morte in ascensore: tanti dubbi, la Procura apre inchiesta

Una giovane vita spezzata e molte domande ancora senza risposta: mistero a Fasano

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Clelia Ditano, 25 anni, è morta in circostanze tragiche e misteriose nel palazzo dove viveva a Fasano (LEGGI). Rimangono molti punti da chiarire su cosa sia realmente accaduto quella notte.

Secondo il racconto del padre, poco dopo mezzanotte Clelia era salita al quarto piano per lasciare la borsa e altri effetti personali. Poi, con solo il telefono in mano, ha deciso di scendere nuovamente probabilmente per salutare degli amici o per recuperare qualcosa di dimenticato. Sarebbe stato in questo frangente che, pensando di poter utilizzare l’ascensore, è caduta nel vuoto poiché la cabina non era risalita.

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Un dettaglio cruciale da analizzare è perché la cabina dell’ascensore sia scesa al primo piano pur avendo la porta semiaperta al quarto. Un’inquilina del condominio ha confermato indirettamente che l’ascensore fosse fuori uso, dichiarando che alle tre di notte l’ascensore risultava occupato.

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A scoprire la tragedia è stato il padre di Clelia, Giuseppe. Non vedendola in casa alle 6 del mattino, le ha telefonato e ha sentito il cellulare squillare proprio nel vano dell’ascensore. “Quando ho sentito squillare il telefono di Clelia, ho capito subito che era successo qualcosa di grave”, ha raccontato Giuseppe, lanciando immediatamente l’allarme.

L’ascensore è stato sequestrato e la Procura ha aperto un fascicolo per individuare eventuali responsabilità. La ditta incaricata della manutenzione ha confermato che i controlli erano stati effettuati recentemente e che non erano state riscontrate anomalie.

Clelia, descritta come una ragazza solare e piena di vita, viveva con i genitori alla periferia di Fasano. Lavorava in vari B&B della zona per guadagnare la propria indipendenza. “Era una ragazza gioiosa con tanti sogni, tra cui prendere la patente e forse sposarsi”, ha ricordato il padre. Un’amica, tra le lacrime, ha aggiunto: “Era un punto di riferimento costante per la sua famiglia. Siamo tutti sconvolti”.

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