Quel pizzico di speranza è evaporato dopo un pizzico di partita. Per il Palermo è subito game over, con il sogno Serie A che viene rimandato alla prossima stagione. I rosa affondano in laguna (2-1), dove il Venezia sorride ancora – bissato il successo del Barbera – e accede alla finale per la promozione nella massima serie.
L’ultimo della stagione è ancora un Palermo piccolo, fragile e confuso già in partenza, con gli uomini di Vanoli che mettono le cose in chiaro in quattro tocchi, o poco più. Troppo grande, anche in questo caso, la differenza fra le due compagini. Da domani, nelle stanze del City Group, si volta totalmente pagina.
Nel match del Penzo, si può dire, è già l’inizio del Venezia a scrivere la parola “fine” per il Palermo. I padroni di casa non devono nemmeno faticare per compiere il 90 per cento dell’opera. Tessmann guarda l’obiettivo dall’esterno dell’area e batte Pigliacelli, in ritardo sul tuffo.
L’1-0 è l’ennesima rappresentazione in “fotocopia” degli errori di stagione. Dopo il colpo più duro in avvio, i rosa sudano parecchio a riprender campo e imbastire una reazione. L’unico sussulto è un gran colpo di testa di Segre, stoppato da una splendida respinta del numero uno ospite. Ma i veneti viaggiano a velocità superiore, e prima del riposo è Candela a spegnere definitivamente il discorso. La difesa va a farfalle, i verdeneroarancio sotto la curva. È la festa del raddoppio.
Il secondo tempo è un po’ una triste passerella per il Palermo, con Mignani che mischia le carte in avanti (out anche uno stanco Brunori) e il Venezia che di tanto in tanto si spinge verso Pigliacelli. A una manciata di minuti dalla fine Traorè accorcia il gap con la prima esultanza in maglia rosa. Poi, il boato del Penzo ed il triplice fischio che archivia il secondo campionato targato City.
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