Cronaca
Strage di Capaci, Palermo ricorda le vittime davanti l’albero Falcone
Una folla oceanica, che nel trentaduesimo anniversario della strage di Capaci rende omaggio alle vittime
Sono le 17:58. I nomi delle vittime delle stragi di Capaci e via d’Amelio letti ad alta voce da Pietro Grasso (con Maria Falcone accanto), gli applausi, il suono della tromba, il silenzio: è l’abbraccio di Palermo a Giovanni Falcone e all’albero che ne porta il nome.
Intorno una folla oceanica, che nel trentaduesimo anniversario della strage di Capaci rende omaggio alle vittime. Ci sono studenti, rappresentanti politici, forze dell’Ordine: un’immensa platea che ha voluto dare l’ennesimo segno di legalità e di coesione contro la criminalità organizzata.
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Nel 2023 l’elemento di novità era rappresentato dalla cattura di Matteo Messina Denaro dopo trent’anni di latitanza, stavolta dalla nascita di un nuovo riferimento per celebrare i magistrati assassinati da Cosa nostra nel 1992: il Museo del presente di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nell’occasione sono stati ricordati i morti sul lavoro di Casteldaccia e in più, esattamente come dodici mesi fa, nessun artista si è esibito sul palco adiacente all’albero Falcone.
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Maria, sorella del giudice, racconta ai presenti come “32 anni fa un’amica mi portò alcuni biglietti raccolti sotto quest’albero: su uno di questi c’era scritto “avete chiuso cinque bocche ma ne avete aperte 50 milioni”, riferendosi a tutti gli italiani.
Palermo non dimentica e vuole uno Stato un po’ diverso, esattamente come lo voleva Giovanni: libero dalla mafia. Mancava qualcosa che ricordasse Giovanni e tutti gli altri morti, finalmente ne coltiviamo la memoria in un museo che tra un mese sarà aperto a tutti”. Maria Falcone si rivolge poi al corteo che in lontananza fa partire qualche coro di contestazione, sottolineando come “non sanno che il nostro unico obiettivo è ricordare Giovanni Falcone: chi è qua deve solo inchinarsi alla memoria di chi è morto 32 anni fa”.
Nel ricordare le vittime Grasso unisce come da prassi le stragi del 23 maggio e del 19 luglio, scandendo lentamente i nomi in modo da arrivare precisi alle 17:58: Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Emanuela Loi, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone.
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