Palermo, omicidio allo Sperone: i tre indagati restano in carcere

Il gip di Palermo non ha convalidato il fermo dei tre in quanto, secondo il giudice, non c’era pericolo di fuga

giancarlo-romano

Disposta la custodia cautelare in carcere, per le tre persone coinvolte nell’omicidio di Giancarlo Romano, boss ucciso allo Sperone nella serata di lunedì. Si tratta di Camillo e Antonio Mira, padre e figlio, ed Alessio Caruso, il ventenne che è stato ferito e ricoverato in ospedale.

Il gip di Palermo non ha convalidato il fermo dei tre in quanto, secondo il giudice, non c’era pericolo di fuga, presupposto del fermo. Per tutti e tre è stata dunque disposta la custodia cautelare in carcere.

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Così come ricostruito, tutto è nato dalla richiesta di saldare un debito da 2500 euro fatto da Caruso ai Mira, sorta di pizzo sulla gestione delle scommesse online.

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