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Omicidio Sarah Scazzi, Misseri lascia il carcere: “Volevo restare dentro”

Il ritorno in libertà: Michele Misseri ha lasciato il carcere di Lecce dopo aver scontato una condanna per soppressione di cadavere.

L’uomo, 69 anni, era stato condannato a otto anni per aver gettato in un pozzo ad Avetrana, nella provincia di Taranto, il corpo della nipote 15enne Sarah Scazzi, uccisa il 26 agosto del 2010.

Nell’agosto del 2010 la giovanissima è stata uccisa, secondo una sentenza passata in giudicato, la moglie e la figlia di Misseri, Cosima Serrano e Sabrina. Misseri era in carcere dal 2017 ed è uscito con circa un anno di anticipo beneficiando della riduzione della pena per buona condotta, e della norma “svuotacarceri”.

“Io non volevo uscire perché non è giusto, sono io il colpevole. Questa colpa mi fa stare male”. Così Michele Misseri in un’intervista a La Stampa. “Penso continuamente a cosa ho fatto a quell’angelo biondo. Ma anche a mia moglie e mia figlia che non hanno fatto nulla a Sarah, le volevano bene”, ha ribadito. “Sono io il colpevole, se non fossi stato io Sarah sarebbe ancora viva, sorridente tra noi”.

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“Mi hanno portato a dire cose che non volevo perché sono ignorante e mi hanno fatto passare da innocente ma non sono fesso e continuerò questa battaglia fino a che avrò vita”. E conclude: “Spero ancora che qualcuno invece mi creda, che ci sia qualcuno che abbia almeno un dubbio su come siano andate veramente le cose. Sono io il colpevole e devo stare in carcere”.

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redazione

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