Restano in sei in carcere: stuprata a 13 anni, l’orribile racconto a Catania

Il fidanzato era stato bloccato fuori dai bagni, picchiato e minacciato: uno del branco gli aveva urlato “io sono pazzo, posso ammazzarti”

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“Tremavo come una bambina”, ha detto la ragazzina che, a Catania, è stata violentata da un gruppo di ragazzi nei bagni della Villa comunale Bellini. Il racconto è drammatico, ed è quello che è stato fatto agli inquirenti.

La giovane era stata accerchiata dal gruppo. Poi uno dei ragazzi l’ha spinta all’interno di uno dei bagni, dove, poi, è avvenuta la violenza. Lei ha cercato, senza riuscirci, di opporsi. La 13enne ha provato a difendersi ma è riuscita solo a dire “basta, per favore, non lo fare“.

E la terribile scena si è ripetuta con il secondo violentatore, mentre un terzo indagato si “affacciava” da un muretto divisorio. Alla procura quest’ultimo ha raccontato di essere intervenuto perché aveva sentito urlare e di aver detto all’aggressore di fermarsi. Ma la ragazza lo ha smentito dicendo che “nessuno ha detto ‘lasciatela stare’ o ha cercato di interrompere la violenza”.

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In quei momenti, il fidanzato era stato bloccato fuori dai bagni, picchiato e minacciato: uno del branco gli aveva urlato “io sono pazzo, posso ammazzarti“. I sette, successivamente, sono fuggiti e i due fidanzati sono corsi in strada, dove hanno incrociato alcuni passanti che hanno chiamato i carabinieri. Tre membri del branco sono stati bloccati da militari dell’Arma, mentre gli altri sono fuggiti.

IN CARCERE ORA SONO IN SEI

E intanto, restano in carcere anche i tre maggiorenni che erano stati fermati dai carabinieri su disposizione della Procura. Questa la decisione del gip del Tribunale di Catania che ha anche confermato gli arresti domiciliari per il quarto indagato, ma con l’obbligo dell’uso del “braccialetto” elettronico. Sono dunque sei, adesso, le persone in carcere per la violenza sessuale del 30 gennaio scorso.

Nella giornata di ieri il gip aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tre indagati, accusati d’avere avuto parte attiva nella violenza gruppo: due minorenni e un giovane che ha già compiuto 18 anni.

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