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Cronaca

Mazara del Vallo, morto il vescovo emerito Emanuele Catarinicchia

L’’8 maggio del 1993 ha accolto Papa Giovanni Paolo II arrivato per la visita pastorale a Mazara del Vallo

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Si è spento ieri, all’età di 97 anni, monsignor Emanuele Catarinicchia, Vescovo emerito della Diocesi di Mazara del Vallo. Originario di Partinico, monsignor Catarinicchia venne ordinato Vescovo il 17 dicembre 1978. Ha guidato la Diocesi di Mazara del Vallo dal 7 dicembre 1987 e sino al 15 novembre 2002, per quasi 15 anni.

Diventato emerito ha scelto di rimanere a vivere a Mazara del Vallo. E’ stato lui a riaprire il Seminario in piazza della Repubblica nel 1989; ha ordinato 30 presbiteri negli anni del suo ministero episcopale. Ha promosso il 15° Sinodo della Chiesa mazarese, celebrato nel 1995 (le costituzioni sinodali sono entrate in vigore il 1° gennaio 1996). Nel 1993 ha chiesto a Papa Giovanni Paolo II l’indizione di un Anno giubilare straordinario, ricorrendo 900 anni dall’istituzione della Diocesi. L’8 maggio 1993 ha accolto Giovanni Paolo II venuto in visita pastorale a Mazara del Vallo.

La camera ardente è stata allestita presso Villa Tilotta, in via Salemi, a Mazara, dove il Vescovo abitava, e dove fino a oggi alle ore 15 ci si potrà recare per l’ultimo saluto. Dopo le ore 15, la salma sarà traslata in Episcopio, in piazza della Repubblica, sempre a Mazara del Vallo. Qui la camera ardente resterà aperta fino alle ore 21. Domenica sarà aperta dalle ore 9 alle 13 e dalle 16 alle 21.

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“Il Vescovo Emanuele Catarinicchia ha raggiunto la casa del Padre”, si legge in una nota a firma del vescovo, monsignor Angelo Giurdanella, del presbiterio, dei diaconi, dei consacrati e seminaristi di Mazara del Vallo. “Dopo più di un mese di sofferenza intensa che ha aggravato le sue condizioni di salute già precarie, se ne è andato al suo Signore carico d’anni e di meriti – prosegue la nota -. A luglio avrebbe compiuto 98 anni e già da tempo diceva di essere pronto per il viaggio, continuando a chiedere perdono a quanti incontrava.

Si era ben preparato all’incontro, nel silenzio e nella meditazione della sua abitazione che considerava il suo eremo. Era nato a Partinico (PA), arcidiocesi di Monreale, il 12 luglio 1926. Ordinato presbitero il 2 aprile 1949, parroco in diverse parrocchie era stato arciprete di Corleone fino alla nomina episcopale alla sede di Cefalù, l’11 novembre 1978. Ordinato Vescovo il 17 dicembre 1978 fu trasferito da Cefalù a Mazara del Vallo il 7 dicembre 1987, divenendo emerito il 15 novembre 2002.

Nei 15 anni di ministero episcopale nella nostra diocesi ha tracciato un’impronta di cui continua a sopravvivere la memoria e l’affetto nel presbiterio e nell’intero popolo di Dio. Carattere volitivo, tenace, intrepido, provocò un risveglio dell’intera compagine ecclesiale, promuovendo eventi straordinari quali la missione popolare nella città di Mazara del Vallo, nel bicentenario del prodigio della Madonna del Paradiso e poi il XV sinodo diocesano che per un quinquennio coinvolse l’intera Diocesi, promuovendo il senso di partecipazione e di corresponsabilità di tutto il popolo di Dio. Ottenne nel 1993, nel IX centenario di fondazione della Diocesi, la visita apostolica di papa Giovanni Paolo II a Mazara del Vallo, evento rimasto indimenticabile”.

“Ha curato con attenzione la formazione di tutto il presbiterio diocesano e religioso e promosso il nascere di nuove vocazioni – sottolinea la nota -. Durante il suo ministero episcopale ha ordinato 30 presbiteri. Per la nostra chiesa gli anni del suo ministero sono stati come una primavera di rinnovamento di cui ancora oggi si colgono i frutti. Dal punto di vista sociale è stato un punto di riferimento concreto e ideale, sia per il presbiterio che per il laicato. Con la sua presenza autorevole affrontava con dignità e coraggio la difficile e complessa missione della Chiesa e della vita civile.

Si è fatto amare e si è impegnato ad amare, con lo spiccato senso di paternità e la sua disponibilità a rendersi presente anche nei momenti più difficili che hanno segnato la vita della sua chiesa, delle famiglie, dei suoi preti. Ha saputo vivere nel silenzio ritirato e nella preghiera almeno gli ultimi vent’anni, provato nella difficoltà deambulatoria ma sempre lucido, vigile, interessato alle vicende della Chiesa e della sua chiesa di Mazara del Vallo. Il Signore lo accolga come servo buono e fedele e gli conceda di banchettare alla mensa del suo Regno”, conclude la nota.

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