“Era diventata ingestibile”: strangola la figlia a Palermo, “no” ai domiciliari

Il racconto: “Voleva uscire a tutti i costi, usando anche la macchina, ma io non volevo perché aveva preso degli psicofarmaci”

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La decisione arriva dal gip di Palermo: la donna che ha ucciso la figlia, strangolandola, a Palermo, rimane in carcere. Respinta la richiesta da parte dei legali della settantenne, che avevano chiesto gli arresti domiciliari.

Nella giornata di ieri, l’udienza in carcere, al Pagliarelli, dove Sisinia Fanni ha confermato quanto confessato nella giornata della tragedia. La figlia, Maria Cirafici, lo scorso martedì, è stata uccisa strangolata con la prolunga di un cavo elettrico. La tragedia è avvenuta nel quartiere Bonagia, in via Del Visone.

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La donna avrebbe raccontato che la vittima “era affettuosa e dolce”, ma anche che “a volte diventava ingestibile”. Sisinia Fanni ha inoltre spiegato che la figlia “voleva uscire a tutti i costi, usando anche la macchina, ma io non volevo perché aveva preso degli psicofarmaci“.

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