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Cronaca

“No” risarcimento per gli incendi estivi in Sicilia, Schifani: “Stato in cui non mi riconosco”

Non è arrivato il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale per l’isola: le parole di Schifani, che convoca riunione

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Gli incendi della scorsa estate provocarono in Sicilia sei morti e danni per circa 150 milioni. Ma adesso scoppia la polemica, in quanto da parte della Protezione civile – dipartimento guidato da Fabrizio Curcio – non è arrivato il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale per l’isola.

I roghi colpirono la regione fra luglio, agosto ed ottobre. “Ho convocato per mercoledì a Roma – annuncia attraverso una nota il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci – i direttori dei dipartimenti della Protezione civile nazionale e regionale per un riesame della pratica relativa agli incendi estivi in Sicilia, nel tentativo di trovare una possibile soluzione“.

“I due direttori, Fabrizio Curcio e Salvo Cocina, già da agosto – si legge – si confrontano sul tema, ma senza trovare una intesa, mi riferiscono gli uffici romani, per carenza di documentazione da parte della Regione”.

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Così Musumeci a proposito del mancato riconoscimento dello stato di emergenza, e a quello del ministro segue il commento del presidente della Regione, Renato Schifani: “Uno Stato che nega ai cittadini il risarcimento di un danno di pubblico dominio, subito per colpe o eventi altrui, e lo fa sulla base di cavilli procedurali non applicati prima, non è lo Stato in cui mi riconosco”.

Uno Stato che viene meno al principio della leale collaborazione dei suoi vari livelli, così come previsto dall’articolo 120 della Costituzione, non è lo Stato in cui mi riconosco. Contrasteremo – prosegue Schifani – questo ingiusto provvedimento in ogni sede amministrativa, giudiziaria, istituzionale e politica. Ma assicuro i siciliani danneggiati dagli incendi estivi che se lo Stato centrale li vorrà abbandonare, non lo farà la Regione da me guidata, perché la tutela della collettività di un popolo e la sua tenuta sociale costituiscono un principio sacro e irrinunciabile. Mi accingo a convocare per la giornata di domani una seduta straordinaria della giunta di governo per le determinazioni del caso”.

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