Cultura e Spettacoli

In vista delle feste natalizie… la scoperta: ecco i neuroni “anti-abbuffata”

Ecco chi decideva tutto… La scoperta è stata fatta dopo esperimenti sui topi, ma la buona notizia, per chi a tavola è solito “esagerare”, è che anche l’uomo potrà sfruttare la scienza. Sono stati individuati, infatti, i neuroni “anti-abbuffata”.

Si trovano nel tronco encefalico, e decidono la velocità con cui si mangia e il momento in cui fermarsi, in base ai segnali inviati da bocca e intestino. Lo stesso circuito nervoso su cui agiscono alcuni farmaci antidiabetici come la semaglutide, che vengono sempre più utilizzati per il dimagrimento.

Quel che è emerso potrebbe, dunque, anche aiutare a studiare e “regolare” i meccanismi che guidano proprio l’appetito dell’uomo, e consentirebbe di sviluppare nuove terapie contro l’obesità.

La scoperta e le indicazioni arrivano dai ricercatori dell’Università della California a San Francisco, e lo studio è già stato pubblicato sulla rivista Nature. Guidato dal fisiologo Zachary Knight, il team di ricerca ha modificato geneticamente dei topi in modo che i neuroni, una volta attivati, emettessero un segnale fluorescente rilevabile da un sensore di luce impiantato nel cervello. Grazie a questa tecnica, hanno potuto osservare che immettendo il cibo direttamente nello stomaco si scatenavano dei segnali che dal tratto gastrointestinale arrivavano al cervello per attivare i neuroni Prlh e frenare l’appetito, come previsto da studi precedenti.

💪 SIAMO ANCHE SU GOOGLE NEWS! Seguici cliccando QUI! 🖋

I neuroni Prlh – quando è invece stato permesso ai topi di mangiare liberamente – si sono attivati in base agli input provenienti dalla bocca, e in particolare alla percezione del gusto dolce.

La dimostrazione, insomma, che le papille gustative sono il primo baluardo anti-abbuffata. In pratica è un sistema di pesi e contrappesi, che da un lato riconosce il cibo buono e invita a consumarlo, e dall’altro impedisce di mangiarlo in eccesso: dall’equilibrio tra queste due spinte dipende la velocità con cui si mangia.

🟢 LA “CARICA” DEI 400MILA: seguici su FACEBOOK! 📲

I ricercatori hanno anche individuato un’altra famiglia di neuroni, chiamati Gcg, che vengono attivati più lentamente da segnali provenienti dall’intestino e che decidono quando smettere di mangiare, frenando l’appetito su tempi più lunghi. I neuroni Gcg, una volta attivati, rilasciano l’ormone Glp-1, la cui azione è proprio quella mimata dai farmaci dimagranti come la semaglutide.

🖋 CONTINUA A LEGGERE su Teleone.it

🎥 GUARDA TUTTI I VIDEO! – CLICCA QUI 📲

💪 I più cliccati negli ultimi giorni

redazione

Recent Posts

Le lacrime per Francesco, il Papa che veniva dalla fine del mondo

Anche per il più grande leader spirituale dell’Occidente il momento del trapasso nasconde un’emozione e…

9 ore ago

Petto di pollo, non comprare mai questo qui: lo trovi in tutti i supermercati | Dopo un giorno sei costretto a gettarlo nella pattumiera

Quando si parla di cibo nei supermercati, due parole chiave: qualità e consapevolezza. Un giorno…

12 ore ago

“Hai ancora tempo”: la Meloni mette a disposizione il Maxi Bonus per tutti | Quasi 2mila euro tondi tondi

Una boccata d'ossigeno per chi ha già speso tanti soldi: ma servono alcuni requisiti. Restaurare…

15 ore ago

Addio Papa Francesco, stop ai campionati di calcio: rinviano tutti, dalla A alla B e fino ai dilettanti

Lega Serie A ha deliberato la sospensione degli incontri in programma oggi, lunedì 21 aprile,…

18 ore ago

Questo paesino minuscolo nella provincia di Messina ha vinto il premio come borgo dei borghi: ci vivono poco più di 2 mila anime

Una terra ricca di storia e mistero: sembra quasi di camminare nel bel mezzo dell'era…

19 ore ago

La giornata più triste, Papa Francesco se ne è andato: aveva 88 anni, l’annuncio a Roma

Papa Francesco è morto: il Pontefice aveva 88 anni. Jorge Mario Bergoglio, nato il 17…

20 ore ago