Chiuso nel laboratorio della pasticceria e violentato a 18 anni: arriva la condanna

Un vero e proprio incubo, all’interno di una pasticceria, dove la vittima stava, come ogni giorno, regolarmente lavorando. Si è trattato di un vero e proprio incubo per Francesco, un ragazzo di 18 anni, dopo che il suo titolare decide di chiudersi con lui, a chiave, all’interno del laboratorio, e di violentarlo.

Si tratta di quanto accaduto in un locale che si trova a Roma. Per quanto accaduto, quest’oggi è arrivata la condanna per il titolare: per l’imputato alla fine è stata decisa una pena di 6 anni di reclusione e 10mila euro di risarcimento.

Il ragazzo che ha subito la violenza aveva all’epoca 18 anni, quando ad un certo punto un pasticcere all’interno di un locale in zona Cinecittà tentò con forza – questa l’accusa – di avere un rapporto sessuale con lui. L’uomo, allora 50enne, era stato rinviato a giudizio in quanto “dopo aver fatto entrare il giovane nel laboratorio con la scusa di necessitare aiuto per spostare dei pacchi, con violenza lo costringeva a subire atti sessuali”.

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Il giovane per i fatti avvenuti nel dicembre del 2015 presentò querela presso la stazione dei carabinieri di Roma Cinecittà, fornendo una “descrizione molto precisa ed esaustiva in merito delle violenze subite ad opera dell’imputato”. Come raccontato dal ragazzo si sarebbe trattato di una “aggressione totalmente inaspettata che lo aveva colto di sorpresa e alla quale aveva tentato di opporsi in ogni modo cercando di resistere”. E Francesco ha spiegato di essersi trovato in una condizione di choc che lo aveva inizialmente pietrificato senza però impedirgli di opporsi e tentare di resistere alla violenta prevaricazione del suo aggressore. (la foto è d’archivio)

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