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Massacra i suoceri a colpi d’ascia: “Non l’ho fatto con cattiveria”

A distanza di un anno, durante il processo a Sassari, l’assassino racconta tutte le fasi del folle gesto

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Lo scorso anno, Porto Torres in provincia di Sassari fu sconvolta da una delle storie di cronaca più violente di sempre. Protagonista, il20 febbraio 2022 il 40enne di Ploaghe Fulvio Baule.

Oggi, l’uomo, che massacrò il suocero, Basilio Saladino, poliziotto 75enne in pensione, e la suocera, Caterina Mancusi, interrogato durante il processo iniziato a Sassari, ha raccontato la follia di quella sera con dovizia di particolari. Tra le sue vittime, ridotta in fin di vita, fu la stessa moglie, Ilaria Saldini da cui si era da poco separato.

In aula, a descrivere i rapporti tesissimi tra le famiglie dell’imputato e della moglie, e il furibondo litigio avvenuto fra i consuoceri nell’agosto 2021, durante la festa per il battesimo dei due gemellini figli dei due coniugi, sono state sentite anche le deposizioni dei genitori e della sorella di Baule, e tre amici della coppia. Si tatta di contrasti insanabili che hanno logorato il rapporto della coppia fino alla separazione e alla tragedia.

Ecco come si sono svolti fatti secondo la testiminianza dell’assassino. “Ricordo che ho riportato i bambini a mia moglie in ritardo, mi sono scusato. Lei mi ha deriso, abbiamo avuto un breve diverbio e poi ricordo il padre di lei che mi veniva incontro urlando: ‘Pensa a fare il padre’. Ho aperto il portabagagli per prendere l’ascia, volevo solo intimorirlo. Non ho fatto in tempo a girarmi che lui mi è saltato addosso. Da lì in poi non ricordo nulla” ha dichiarato in aula. Un vero e proprio blackout culminato con due omicidi e il ferimento della moglie.

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A riaccendere la luce della mente di Baule, l’ultimo colpo inferto alla suocera, spirata in ospedale dopo un mese di agonia. “Ho visto il suo corpo, avevo l’ascia in mano e l’ho gettata per terra. Ho sentito urla provenire dal palazzo, dalle finestre, e sono scappato”, ha raccontato l’imputato con una fredda calma. “Poi sono andato a costituirmi. I carabinieri mi hanno chiesto: ‘Cosa hai fatto?’ Ho risposto non lo so. Un omicidio” ha continuato Baule.

“L’ascia – ha spiegato rispondendo alle domande della pm – l’avevo messa in auto il giorno prima perché dovevo andare con mio padre a tagliare della legna. Non ho mai avuto intenzione di uccidere miei suoceri. Non li vedevo da più di tre mesi. Quello che ho fatto, non l’ho fatto con cattiveria”.

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