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Cronaca

Evasione fiscale, Sicilia inefficiente nella “caccia” a chi non paga

Nella lista dei Comuni capoluogo di provincia il più “virtuoso” è Messina con 1.892 euro (al 125mo posto

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Sono cinque su nove, secondo un’indagine elaborata dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, i Comuni capoluogo della Sicilia ad aver ricevuto un contributo per la lotta all’evasione e all’elusione dei grandi tributi statali nel 2022 (l’Irpef, l’Ires, l’Iva, le imposte di registro/ipotecarie e catastali), non di tributi locali.

Nella lista dei Comuni capoluogo di provincia il più “virtuoso” è Messina con 1.892 euro (al 125mo posto su 265 Comuni che hanno ricevuto il contributo statale). Seguono: Palermo con 1.458 euro (al 135mo), Ragusa con 318 euro (al 195mo), Agrigento con 301 euro (al 198mo), Siracusa con 171 (al 217mo).

Nella lista dei centri non capoluogo ci sono sette Comuni: Marsala (Tp) con 2.342 euro (al 110mo – primato dei comuni siciliani), Modica (Rg) con 205 euro (al 211mo), Regalbuto (En) con 124 euro (al 224mo), San Pietro Clarenza (Ct) con 115 euro (al 225mo), San Giuseppe Jato (Pa) con 115 euro (al 226mo), Piazza Armerina (En) con 102 euro (al 232mo), Noto (Sr) con 38 euro (al 249mo).

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La legge prevede che tale riconoscimento sia pari al 50 per cento dell’imposta recuperata dall’Agenzia delle Entrate a seguito delle “segnalazioni qualificate”, non generiche ma circostanziate sull’ipotetico evasore, ricevute dai Comuni. La Sicilia, inoltre è quarta in Italia nella classifica dell’evasione fiscale con il 19%. Ciò significa che il conto dei contributi evasi è di 6.586 milioni di euro, 6,5 miliardi su 90 sottratti al fisco in Italia.

Il contributo dei Comuni alla lotta contro l’evasione e l’elusione fiscale dei grandi tributi statali ha portato nel 2022 al recupero di solo 6 milioni di euro, praticamente lo 0,007 per cento dei 90 miliardi che ogni anno i trasgressori del fisco trattengono indebitamente.

Il dato è stato elaborato dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia): nel 2023, infatti, lo Stato ha erogato ai Comuni la metà, poco più di 3 milioni, quale contributo per la loro partecipazione all’attività di accertamento fiscale relativa al 2022, come prevede la legge. L’azione dei Comuni in chiave antievasione riguarda solo alcuni tributi statali come l’Irpef, l’Ires, l’Iva, le imposte di registro-ipotecarie e catastali.

Nel 2022 il Comune più efficiente nel recupero dell’evasione è stato Genova che ha ricevuto un contributo di 863.459 euro. Seguono Milano con 367.410 euro, Torino con 162.672 euro, Prato con 147.243 euro e Bologna con 99.555 euro. Tra le prime dieci posizioni a livello nazionale spiccano i risultati conseguiti dai Sindaci di Maclodio (Brescia) e Guastalla (Reggio Emilia) che hanno ricevuto rispettivamente 47.660 e 45.087 euro. Roma risulta trentesima avendo recuperato 36.554 euro, dietro a Comuni decisamente più piccoli: al 28esimo posto c’è ad esempio Marano sul Panaro in provincia di Modena.

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