I turisti che “sbarcano” all’aeroporto di Palermo e scelgono l’extra alberghiero sono il doppio di quelli che scelgono l’alberghiero. Due realtà destinate a collaborare per fornire servizi adeguati e diversificati a chi sceglie Palermo e la Sicilia.
È un dato che emerge dall’intervista fatta a Salvatore Burrafato, Presidente Gesap (società di gestione dell’aeroporto internazionale Falcone e Borsellino) in vista del convegno “TeC Palermo 2023-Turismo e Case nel Mediterraneo” al quale Burrafato parteciperà. Il convegno, organizzato da Fiaip Palermo, si terrà lunedì 13 novembre all’Astoria Palace Hotel di Palermo.
“I nostri due mondi – dice il Presidente Gesap – non possono che crescere reciprocamente. A maggior flusso turistico corrisponde maggior incoming per le strutture alberghiere ed extra alberghiere. Di sicuro, è necessario creare nuove strategie, delle sinergie virtuose che diano valore ai nostri rispettivi ambiti partendo soprattutto dalla valorizzazione del nostro patrimonio culturale e della bellezza di questa terra, che ancora a fine di ottobre ci regala giornate quasi estive. E’ questa la nostra ricchezza”.
“Una recente intervista somministrata agli utenti dell’aeroporto – aggiunge – rileva che il 54% di turisti prenota in un b&b, affitta una casa vacanza o alloggia un’abitazione di proprietà, mentre il 24,3% opta per l’hotel 4 o 5 stelle. Dato significativo poichè mostra la vivacità del mercato immobiliare”.
In merito alla “stagionalità dei flussi”, Burrafato parla di una recente ricerca dell’ITSM dell’Università di Bergamo secondo la quale lo scalo di Palermo «è caratterizzato da un altissimo tasso di stagionalità. Tra gli aeroporti del Mediterraneo, Palermo si caratterizza per un indice di stagionalità superiore al 40%. In pratica nei 4 mesi estivi viene offerto oltre il 42.5% dei posti dell’anno. Se questo tema indica la necessità di una politica globale di destagionalizzazione dei flussi turistici – argomento che ovviamente compete solo di sponda alla Gesap – va anche detto che i nostri principali competitor, rispetto ai flussi turistici estivi, hanno indici di stagionalità che arrivano a sfiorare il 60%. Ora, per aver un quadro chiaro di cosa può diventare lo scalo aeroportuale di Palermo, dobbiamo dare qualche altro numero. Infatti è di diverso tenore l’indice di intensità turistico, ovvero quel numero che indica il rapporto tra il numero di arrivi e la popolazione residente.
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Il “Falcone Borsellino” ha livelli di intensità turistica incredibilmente modesti rispetto a tutti gli aeroporti del Mediterraneo. Il nostro indice è 0,5 rispetto alla media europea di 1, mentre alcuni scali spagnoli e greci si collocano a 4.7, con Rodi che arriva addirittura a 10. Ciò conferma che ci sono ancora ampi margini di crescita sull’offerta turistica e su questo bisogna lavorare”. Lo scalo palermitano non esclude l’accoglienza di voli privati e charter nell’attuale fase di profonda trasformazione.
“Abbiamo delle straordinarie potenzialità di crescita – conferma il Presidente Burrafato -, che hanno portato di recente al varo di un nuovo Piano quadriennale degli investimenti 2024/2027 di ben 68 milioni di euro, rivolto ancor di più alla valorizzazione della struttura aeroportuale nel suo complesso. Al contempo, nei prossimi mesi, dovranno essere completati i lavori in corso che ammontano a quasi 45 milioni di euro. Abbiamo le idee chiare su come affrontare il futuro. E’ questa la sfida che l’intero consiglio di amministrazione di Gesap vuol cogliere, nel segno di una corretta programmazione e di una visione generale mirata allo sviluppo e alla crescita”. Da maggio, la Turkish Airlines atterra all’aeroporto Falcone e Borsellino con la nuova rotta Istanbul-Palermo. (Italpress)
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