Non c’è pace per la Juventus, per l’ennesima vicenda extracalcistica che coinvolge il club bianconero. Il centrocampista Nicolò Fagioli, classe 2001, è indagato dalla Procura di Torino perché avrebbe scommesso su piattaforme illegali.
La cosa è chiaramente vietata dall’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva. Se fosse dimostrata, ci sarebbe minimo una inibizione, fino ad una squalifica che può arrivare fino a tre anni o più. A questo si aggiungerebbe una multa dai 25mila euro in su.
Il gioco d’azzardo non è un reato (è però proibito se le giocate sono piazzate presso allibratori non autorizzati dallo Stato italiano, ndr), ma l’articolo in questione esplicita il divieto “ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della FIfa e della Uefa”.
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L’indagine della Procura di Torino che fa capo al pubblico ministero Manuela Pedrotta, come riporta La Stampa, va avanti ormai da mesi e del procedimento è a conoscenza anche la Procura della Figc, a cui la segnalazione è stata inviata dai legali dello stesso giocatore juventino lo scorso 30 agosto. Ora si tratterà di accertare se Fagioli abbia davvero scommesso e soprattutto su cosa e da queste risposte potrebbe anche dipendere il suo futuro da professionista.
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