La morte del piccolo Andrea a Sharm, si va verso l’archiviazione

La giustizia italiana non avrebbe giurisdizione: la decisione dopo un anno di indagini

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Dopo un’indagine durata un anno, la Procura di Palermo ha chiesto l’archiviazione del caso riguardante il piccolo Andrea Mirabile, bimbo palermitano morto a 6 anni a Sharm el Sheikh (LEGGI).

La conclusione è arrivata perché la giustizia italiana non avrebbe giurisdizione sull’inchiesta che è stata aperta dopo la tragedia, avvenuta mentre il bimbo si trovava in vacanza in un resort con i genitori.

Se il gip accogliesse l’istanza sulla vicenda dovrebbe dunque indagare – riporta l’agenzia ansa l’autorità giudiziaria egiziana.

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Dopo la denuncia dei genitori del bambino i magistrati hanno incaricato un pool di consulenti di accertare le cause della morte. Secondo gli esperti la patologia non sarebbe stata affrontata con tempestività e in modo efficace dal medico dell’ambulatorio che, dopo i primi sintomi, visitò la vittima limitandosi poi a prescrivere farmaci contro le intossicazioni alimentari. Solo un giorno dopo essere stato visitato, quando ormai le sue condizioni, erano compromesse, Andrea venne ricoverato.

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Lo stato di disidratazione, dovuto alla forte dissenteria che l’aveva colpito era, però, ormai troppo grave. Andrea e i suoi genitori cominciarono a stare male qualche giorno dopo l’arrivo in Egitto. Andrea morì subito dopo l’arrivo all’ospedale internazionale di Sharm, mentre il padre venne trasportato a Palermo con un aereo messo a disposizione dalla compagnia con cui la coppia aveva stipulato una assicurazione medica prima della partenza e portato in Rianimazione con gravi problemi renali. Venne curato e dimesso qualche giorno dopo.

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