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L’estate degli scontrini pazzi, la denuncia: chiesti 10 euro “per il tempo sprecato”

Il racconto e la notizia che vengono resi noti dal sindaco di un paese in provincia di Treviso

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Nell’estate degli “scontrini pazzi”, quella del 2023, si arriva ad un eccesso – un altro ancora – che ha dell’incredibile. E la notizia è stata resa nota dal sindaco di un paese in provincia di Treviso.

“Ma dove andremo a finire?”, si chiede Marco Della Pietra, primo cittadino di Spresiano, mostrando uno scontrino. Questa volta, tuttavia, la vicenda è avvenuta fuori da qualsiasi bar o ristorante, ma in un distributore di benzina. Il titolare dell’esercizio in questione ha chiesto il pagamento di 10 euro per “il tempo sprecato”. E alla richiesta ha fatto seguito tanto di scontrino.

Il racconto del sindaco è stato a proposito di un piccolo incidente venerdì mattina in auto, mentre la moglie accompagnava la figlia a fare le analisi. “Quando è stata l’ora di ripartire c’era il paraurti posteriore dell’auto di Ale (la moglie, ndr) che toccava la ruota sinistra. Ora, immaginate la scena: una mamma con la figlia di 4 anni, appena tamponate, ancora spaventate e agitate, e mio padre, che non ha più 30 anni, che cerca di sistemare a mano il paraurti”.

“Fatalità lì vicino (per non dire a pochi metri) c’era un distributore di benzina e mio padre ha chiesto ad un ragazzo – prosegue il racconto – che ci lavorava se avesse potuto prestargli qualcosa per fare leva e spostare il pezzo dalla ruota. Detto fatto: il ragazzo ci ha pensato lui e con una leva in due minuti ha spostato l’ostruzione liberando la ruota. Mio papà allora, per gentilezza, ha chiesto se avesse dovuto qualcosa e il ragazzo gli ha risposto:”si figuri se non ci si aiuta in queste occasioni!””.

Ma il “finale” è quello che sorprende: “Invece è uscito il proprietario del distributore (che evidentemente aveva assistito alla scena dall’interno) dicendo che “il tempo è denaro” e chiedendo 5/10 euro per il “disturbo”. Ale e mio padre inizialmente credevano scherzasse ma quando hanno capito che era serio, interdetti, hanno allungato (sbagliando, sicuramente) 5 euro a testa al signore (tra lo stupore del dipendente e di alcune persone che avevano assistito alla scena) e se ne sono andati quasi senza rendersi conto della cosa”, ha scritto ancora Della Pietra.

“Mia moglie mi ha poi chiamato raccontandomi l’accaduto. Ho aspettato che rientrassero a casa e ho voluto fare un passaggio dal signore di cui sopra. Arrivato lì subito ho parlato con un ragazzo, convinto fosse lui, dicendogli che non ritenevo corretto quanto fatto, ma questi mi ha indicato il suo capo all’interno della struttura – continua il sindaco nel suo post pubblicato su Facebook – Sono entrato, ho aspettato che un paio di persone pagassero il rifornimento e poi gli ho manifestato tutto il mio dissenso in ordine al suo comportamento. Senza alzare la voce. Gli ho chiesto se fosse stato il caso di chiedere dei soldi in quella situazione e a quelle persone. Eticamente la ritenevo (e la ritengo) proprio una cosa di una bassezza indefinibile. Inqualificabile proprio. Gli ho detto che ognuno fa i conti con la propria coscienza e che di certo non ero andato lì per riavere i soldi. Però lo scontrino sì, quello lo volevo”.

“Me l’ha fatto subito mal celando un palpabile imbarazzo dietro una finta tracotanza, asserendo che io non ero presente e che non sapevo quanto tempo avesse perso (in realtà ho avuto praticamente la diretta telefonica e lui, tra l’altro, non aveva mosso un dito… Due minuti. Totale: 10 euro”, ha aggiunto. “Per la cronaca, come potete leggere, mi ha fatto uno scontrino per lavaggio auto esterno (anche perché non credo che tra i tasti predefiniti ci fosse un “prestazione col levarin”) ma almeno, lo ripeto, ci pagherà iva e tasse”, ha concluso.

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