Cronaca

Palermo, la “luce” di Biagio Conte e Pino Puglisi sul Festino di Santa Rosalia

Circa 200mila persone per i festeggiamenti della “Santuzza”. Il messaggio per i giovani dall’arcivescovo Corrado Lorefice

Pubblicato

2 anni fa

15 Luglio 2023

redazione

Sono arrivati in massa, in circa 200mila secondo alcune stime, per l’appuntamento con il Festino che illumina Palermo da 399 lunghi anni. La città ha nuovamente risposto “presente”, con il carro che ha ancora una volta trascinato con sé il cuore di tutti, dietro la falce di luna che sostiene il simulacro della Patrona.

“C’è sempre la stessa emozione – ha detto da Palazzo reale il sindaco, Roberto Lagalla, al suo secondo Festino – nel partecipare a questo evento, ma rispetto allo scorso anno anche una maggiore speranza, con importanti risultati ottenuti”.

Per la prima volta, la statua si trova “in basso”, all’altezza del popolo. Fatto tutto in onore di Biagio Conte, che così lo aveva desiderato prima di morire, il 12 gennaio scorso. Proprio a lui ed al beato Pino Puglisi sono dedicate le celebrazioni di quest’anno. L’edizione 2023 è iniziata con la performance di Salvo Piparo e degli acrobati, davanti a Palazzo dei Normanni.

Poi la strada per Corso Vittorio Emanuele ed i Quattro canti, per spostarsi poi verso piazza Vigliena. Il grido di “Viva Palermo e viva Santa Rosalia” è come sempre forte, da parte del sindaco Lagalla.

A gran voce ha parlato anche l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, che quest’anno ha lanciato un messaggio diretto anche e soprattutto ai più giovani. “La nostra Santuzza vuole essere con noi e ci annunzia che Dio è con noi. Ma non siamo qui solo per una festa esterna. Oggi Rosalia ci ricorda la morte di Giulio, vittima del crack a 19 anni. Dobbiamo aprire gli occhi, non dobbiamo avere paura”.

“Chi usa droga – ha detto – rimpingua le tasche della mafia. Noi adulti dobbiamo chiedere perdono perché siamo distratti, perché abbiamo dimenticato le cose essenziali. Abbiamo dimenticato che Dio ci illumina. Rosalia questo vuole da noi”.

La discesa verso Porta Felice è quella del primo “incontro” con Pino e Biagio, prima che gli occhi di Palermo tornino ad illuminarsi con i fuochi d’artificio, gioioso saluto alla notte della Santuzza.